Cronaca

Partinico, arresti revocati per Giusy Vitale ma resta lo stesso in carcere

Il tribunale del riesame ha revocato l’arresto di Giusy Vitale, una delle principali indagate nell’ambito dell’operazione antimafia e antidroga “Gordio” che ha interessato Partinico. Per l’ex collaboratrice di giustizia, sorella dei due sanguinari Vito e Leonardo  “fardazza” su cui pendono diversi ergastoli, il tribunale si è pronunciato sostenendo che sono venute meno le esigenze cautelari relativamente alle accuse mosse nei suoi confronti.

Ma l’ex boss in gonnella, che per un periodo guidò anche la cosca di Partinico, resta in carcere. Questo perché quando vi fu la retata, nel corso delle perquisizione, i carabinieri del reparto operativo di Monreale hanno trovato in casa della collaboratrice di giustizia un chilo di cocaina. La droga è stata sequestrata e portata nel laboratorio per essere analizzata.

Dunque la Vitale resta dietro le sbarre perchè “detenuta per altri motivi”. Nel corso dell’operazione, come emerge dall’ordinanza del gip, è emerso che Giusy Vitale e il nipote Michele Casarrubia tentarono di entrare in contatto con i Casamonica nel Lazio per cercare nuove piazze per rifornire la famiglia di Partinico di cocaina. In quel periodo i calabresi non davano più droga in quel territorio e così la zia e il nipote si sono rivolti a quelli che definivano i padroni di Roma.

Intercettato il nipote Michele Casarrubia diceva: “i Casamonica, i Casamonica l’hai sentiti dire? Vedi che sono con i coglioni …. i più ricchi di Roma questi sono. Forse non hai capito niente tu Roma a loro appartiene, Roma è di loro, Roma comandano loro, questi, deve arrivare la Mafia in Sicilia, non comanda la mafia, qua comandano loro qua a Roma. In Calabria comandano i calabresi, i calabresi sono pure importanti qua, questi hanno le raffinerie proprie hanno, la costruiscono loro, la cosa la fanno loro, forse non hai capito un cazzo tu”.