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Partinico, un centro disabili dell’Aias nascerà in un bene confiscato alla mafia

In un bene confiscato alla mafia a Partinico nascerà un centro diurno per disabili medio-gravi. Il Comune ha affidato l’immobile di via Mancuso all’Aias, l’associazione italiana assistenza spastici, che in città da tempo opera in una propria sede effettuando altro tipo di attività.

In questi giorni è stata perfezionata l’aggiudicazione del primo piano della palazzina che anni fa fu ristrutturata dal Comune, grazie a fondi europei, e che si sta provando a rendere pienamente fruibile. Il centro funzionerà in quanto collegato ai servizi sociali dei 9 Comuni del distretto socio-sanitario a cui fa riferimento il comprensorio di Partinico.

Saranno infatti gli stessi Comuni, sulla base delle istanze che perverranno, ad affidare all’Aias i soggetti residenti nel proprio territorio che avranno bisogno di attività riabilitative in quanto classificati come disabili medio-gravi. L’accesso da parte degli utenti, infatti, sarà regolamentato dalla procedura prevista dalla legge nazionale 328 del 2000 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, attraverso la predisposizione di progetti individuali (progetto personalizzato di vita) per le persone disabili, di concerto tra Comune e Asp di Palermo al fine di realizzare la piena integrazione sociale.

Il tutto finanziato attraverso delle economie legate proprio a fondi assegnati al distretto stesso. Secondo l’accordo firmato tra Comune di Partinico e Aias l’immobile sarà affidato per i prossimi 3 anni a titolo gratuito. “Tutto ciò – afferma il direttore amministrativo dell’Aias di Partinico, Francesca Avanzato – consentirà l’erogazione del servizio, dando concreta e compiuta attuazione ai livelli essenziali delle prestazioni sociali, rivolto a soggetti fragili del territorio del distretto sanitario 41 che abbraccia i territori di Partinico, Borgetto, Montelepre, Giardinello, Trappeto, Balestrate, San Cipirello, San Giuseppe Jato e Camporeale. In questo modo si andrà a migliorare la qualità di vita dei disabili”.

Il bene viene assegnato dopo un contenzioso che era sorto tra l’Aias e il Comune. Infatti inizialmente il municipio aveva escluso l’istanza di assegnazione presentata dall’associazione assistenza spastici al bando di gara per l’assegnazione del bene confiscato, ritenendolo un progetto non “innovativo”.

L’Aias presentò un ricorso al Tar e vinse il suo braccio di ferro, con sentenza che ha anche condannato il Comune al pagamento delle spese legali. Di recente la stessa Aias ha anche implementato le sue attività presso la sede di proprietà, aprendo un centro specializzato per interventi assistiti con gli animali. Questo nuovo servizio vede al centro del progetto il cane come strumento per l’uomo per una sua “riabilitazione”.