Lavoro

Partinico e Borgetto, aumenta il prezzo del pane Da domani salasso con un +30%

Aumenta il prezzo del pane a Partinico e Borgetto anche se non sarà omogeneo per tutti i panifici. A partire da domani ci sarà un ritocco molto consistente ai listini prezzo in base alle varie pezzature del pane. Si parla comunque di circa il 30 per cento in più, un vero salasso per i partinicesi. Ad essere stato sottoscritto un documento da parte di un consistente gruppo di panificatori dei due paesi limitrofi, molti dei quali associati alla Cna, in cui si spiegano le ragioni di questa scelta e di questo aumento così considerevole.

Per le pezzature da un chilo e mezzo chilo, il prezzo sale da 2 euro a 2,60 al chilo; per le pezzature da 250 grammi si passa da 2,20 a 2,80 euro; invece per i panini di circa 100 grammi ciascuno si arriva a 4 euro al chilo, contro i 3,40 attuali. Una decisione che, come viene sottolineato anche per evitare fraintendimenti circa l’ipotesi di un possibile “cartello” del prezzo che chiaramente sarebbe illegale, è stata presa “in maniera autonoma e senza indicazioni da parte delle rispettive associazioni di categoria”.

Alla base di questa determinazione ci sarebbe un aumento dei costi delle materie prime: “Aumenti legati non solo ad alcune materie prime, – si legge nella nota dei panificatori – tra i quali la farina, ma anche e soprattutto per le spese generali cui le attività sono sottoposte, costo dei dipendenti, tasse comunali e nazionali, energia, gas, luce, acqua, adeguamenti sanitari, e altro ancora”.

Nonostante questo aumento del 30 per cento la categoria ci tiene a sottolineare che si è in presenza comunque di un prezzo ancora insufficiente e non andrà a compensare le maggiori spese sostenute dalle imprese di panificazione in tutti questi anni: “A fronte della lavorazione artigianale del pane, che impone dei costi di esercizio non indifferenti – si precisa in una nota della Cna – c’è da far fronte alla concorrenza sleale di molti supermercati e catene della grande distribuzione che offrono nei propri scaffali, magari spacciandolo per pane fresco o pane di giornata, prodotti decongelati e di scarsa qualità provenienti anche dall’Est Europa”.

“C’è da precisare – aggiunge Giuseppe Varvaro, responsabile del centro di zona della Cna di Partinico – che il prezzo del pane non subisce in questo territorio aumenti da oltre 10 anni. Il prezzo adesso stabilito in via del tutto autonoma, quindi con delle variazioni da panificio a panificio, non fa altro che allinearsi a molti paesi del circondario, ed anzi in molti casi come ad esempio a Trappeto e Balestrate, rimane inferiore”.