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Carne coltivata in laboratorio, microrganismi: come cambierà la nostra dieta nel 2050

Se qualcuno, qualche decennio fa, ci avesse mai detto che nel 2050 avremmo dovuto variare completamente la nostra alimentazione, probabilmente l’avreste presa come una divertente battuta. In realtà, non è affatto così, dal momento che diversi fattori porteranno inevitabilmente a cambiare radicalmente la nostra alimentazione.

Come è stato approfondito da un’interessante ricerca che ha trovato spazio sul blog del casinò online di Betway, quello che finirà sulle nostre tavole, nel corso dei prossimi decenni, sarà molto differenti rispetto ad oggi.

Il cambiamento più drastico

Ad esempio, il cambiamento più netto riguarderà senz’altro la fine dei vari allevamenti intensivi di bestiame, come svelato sul blog L’insider. Non è solamente una questione problematica sotto il profilo dell’etica, visto che il sistema che è attualmente vigente in gran parte dei Paesi in tutto il mondo, è tremendamente inefficace e comporta a sprechi e a consumi che il nostro pianeta non è più in grado di sostenere e che lo stanno portando lentamente allo sbaraglio più totale.

Secondo gli esperti, quindi, non manca poi tanto per dire addi una volta per tutte agli allevamenti intensivi di bestiame. Non c’è dubbio: prima del 2050, buona parte delle proteine che siamo soliti ingerire tramite i consumi deriverà da delle fonti di origine vegetale, senza dimenticare anche come una percentuale arriverà da carni realizzate sempre più in laboratorio. Un settore, quest’ultimo in modo particolare, che si appresta a diventare sempre più redditizio per le aziende che stanno cominciando a investire e che aprirà prospettive senz’altro estremamente importanti per tutti coloro che stanno pensando di fiondarsi.

Latticini e uova? Meglio le alternative vegetali e i… microrganismi!

I latticini, con il passare del tempo, lasceranno il posto a delle alternative che saranno ovviamente di derivazione vegetale e che impiegheranno nella maggior parte dei casi avena, noci, soia e canapa. Nel corso degli ultimi anni, tra le altre cose, stiamo assistendo a una vera e propria corsa nella produzione di alternative vegetali rispetto alle uova, in un settore che sta crescendo a ritmi importanti, soprattutto sulla spinta di due aziende come Eat Just ed Evo Foods.

Della carne in laboratorio è già stato detto e sarà la soluzione finale che offrirà la possibilità di evitare la macellazione degli animali, in compagnia ovviamente delle alternative vegetali. In effetti, ci sono dei Paesi, come ad esempio Singapore, dove è già stata autorizzata la vendita di carni prodotte in laboratorio, che stanno accelerando lo sviluppo di tutti queste industrie.

Una rivoluzione che non avrà confini, sopratutto per via del fatto che sulle nostre tavole ci saranno sempre più microrganismi, come ad esempio lieviti, batteri, ma anche alghe, funghi e microalghe. Il motivo è abbastanza facile da intuire, dal momento che sono in grado di garantire un elevato apporto dal punto di vista proteico, ma al contempo non hanno tutti quei grassi saturi che invece si ritrovano in un gran numero di prodotti come latticini e carne. Tra l’altro, l’evoluzione tecnologica consentirà sempre più di frequente di provvedere all’estrazione delle stesse proteine da microrganismi che si trovano nell’aria, così come nell’anidride carbonica, impiegando fonti di energia rinnovabile e non solo.

In tal senso sarà centrale anche il ruolo della stampa 3D, che permetterà di evitare che il cibo possa diventare triste e incolore. Infatti, tale tecnologia consentirà di effettuare una vera e propria riproduzione dei cibi che attualmente finiscono sulle nostre tavole, permettendo di replicarne non solo la consistenza, ma anche il gusto e i vari sapori del cibo che tutti apprezziamo e conosciamo attualmente, migliorando anche a livello psicologico e inconscio il rapporto con il nuovo cibo che si affermerà nei prossimi decenni.