Lavoro

Partinico e la “guerra del pane”, Federconsumatori “sbugiarda” i panificatori sugli aumenti

È polemica attorno all’esponenziale aumento del prezzo del pane a Partinico. Dopo il documento redatto da alcuni panificatori nei giorni scorsi, in cui giustificavano questo aumento del 30 per cento per via dell’aumento dei costi delle materie prime, interviene Federconsumatori che non solo smentisce questi aumenti ma preannuncia il pugno duro. Sarà chiesto l’intervento ispettivo di guardia di finanza e polizia municipale e ai commissari prefettizi del Comune la convocazione di un tavolo con tutte le rappresentanze di categoria.

LEGGI IL COMUNICATO INTEGRALE DI FEDERCONSUMATORI

Prendiamo atto che da giorno 23 agosto 2021 il prezzo del pane tra Partinico e Borgetto ha subito un aumento di circa il  30%, infatti per le pezzature da un chilo e mezzo chilo, il prezzo sale da 2 euro a 2,60 al chilo; per le pezzature da 250 grammi si passa da 2,20 a 2,80 euro; invece per i panini di circa 100 grammi ciascuno si arriva a 4 euro al chilo, contro i 3,40 attuali

Abbiamo avuto conoscenza di un documento sottoscritto da parte di un consistente gruppo di panificatori di Partinico e Borgetto, molti dei quali associati alla Cna, in cui si tentano di  spiegare le ragioni di questa scelta a nostro avviso scellerata e fuori luogo.

Ma andiamo con ordine, i panificatori della zona sostengono che  alla base di questa decisione  ci sarebbe un aumento dei costi delle materie prime: “Aumenti legati non solo ad alcune materie prime, –– tra i quali la farina, ma anche e soprattutto per le spese generali cui le attività sono sottoposte, costo dei dipendenti, tasse comunali e nazionali, energia, gas, luce, acqua, adeguamenti sanitari, e altro ancora”.

Ebbene nessuno di questi componenti ha subito un rincaro, tranne che per i costi relativi alla fornitura di energia elettrica che hanno subito lieve aumento, inoltre la farina che è una delle materie prime principali ha mantenuto un prezzo stabile dal almeno 8 mesi come abbiamo avuto modo di appurare dalle parole dei mugnai locali.

Un aumento di tale portata sembra immotivato e illegittimo soprattutto perché riguarda un bene di prima necessità ma soprattutto appare fuori contesto considerato che veniamo da un periodo lungo di pandemia dove tutti i cittadini hanno fatto consistenti sacrifici economici.

Ma sembra ancor più anacronistico perché questo aumento proviene da un settore della filiera come quella agroalimentare che in questi due anni ha lavorato ininterrottamente e senza subire interruzioni o sospensioni dovute ai vari DPCM, avendo conseguentemente sempre e solo un aumento dei ricavi.

Stante quanto sopra, chiediamo  alla commissione straordinaria prefettizia una convocazione urgente di un Tavolo permanente per discutere della problematica con la partecipazione di tutte le associazioni dei consumatori, di categoria e sindacali del territorio.

Inoltre consigliamo ai cittadini di rifornirsi in tutti quei forni che non hanno provveduto ad aumentare i prezzi e nei paesi vicini dove il prezzo è più basso, vedasi Montelepre o Alcamo.

Inoltre denunceremo e solleciteremo  i controlli alla Guardia di finanza e alla Polizia commerciale per verificare le differenze tra prezzi esposti rispetto al costo di acquisto della fattura.

Partinico 28/08/2021

Responsabile FEDERCONSUMATORI

Avv. Piero Antonio Rappa