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Partinicolive compie gli anni e sfata il mito della crisi del settimo anno

E sono 7 anni. Si dice che il settimo anno è sempre quello della crisi. Una celebre teoria che riguarda le relazioni amorose, quelle quindi di coppia. Ma non per Partinicolive che nel rapporto amoroso con i suoi lettori non vuole per nulla mollare, anzi. Semmai vuole provare a migliorare, insomma a rendersi un partner ancora migliore di quello che non è stato magari in questi sette anni.

Era il 14 settembre del 2014 quando per la prima volta questa pagina on line lanciava le sue notizie. Da quel momento non ha più smesso di informare, senza soluzione di continuità, tenendo aggiornati i nostri lettori anche le domeniche e i giorni festivi. E c’è da dire che la gente risponde con grande affetto seguendoci ogni giorno e dandoci ragione attraverso i numeri: solo per citare l’ultimo mese contiamo ben 230 mila utenti unici, oltre 300 mila pagine lette.

Numeri record per una piccola realtà come la nostra che copre un bacino di utenza limitato tra il golfo di Castellammare e quello di Carini. Ma in che modo Partinicolive vuole migliorarsi? Proviamo a farlo ogni giorno, ma proprio in occasione del nostro settimo anniversario dalla nascita stiamo provando a fare un ulteriore sforzo. Si sta infatti realizzando un restyling del sito, che si completerà prossimamente quando saranno ultimate le verifiche tecniche. La cosa più importante in assoluto sarà quella del miglioramento della navigabilità.

Sappiamo che qualche problema si è verificato nelle visualizzazioni delle pagine e proprio su quello stiamo intervenendo, per rendere più facilmente accessibile e leggibile il sito. Non mancheranno nuove rubriche e funzionalità, inclusa la possibilità per i nostri lettori di caricare direttamente i contenuti video e le segnalazioni.

“Non anticipiamo altro – afferma l’editore della testata giornalistica Partinicolive Piero Longo – per non rovinarvi la sorpresa. E nell’attesa di scoprire nei prossimi giorni il nuovo giornale, possiamo dire buon compleanno a noi”. Partinicolive è riuscita a resistere anche a questa terribile pandemia che da un anno e mezzo oramai ci sta stritolando. Non sono mancati e non mancano le difficoltà economiche, perché la nostra è una testata che non vive di alcun contributo se non quello delle aziende private che a loro volta hanno subito i contraccolpi della crisi, investendo inevitabilmente in meno in tutto ciò che non sia considerato l’essenziale.

“Noi però vogliamo continuare ad esserci – dice con caparbietà l’editore – perché crediamo nell’importanza di un’informazione gratuita e accessibile a tutti. Perché restiamo convinti che un cittadino correttamente informato è un cittadino migliore. Ovviamente ringraziamo le aziende che hanno fatto pubblicità in questo periodo e anche chi ci ha semplicemente sostenuto con una donazione. Siete essenziali per la nostra sopravvivenza e per questo speriamo che il vostro sforzo continui, così come il nostro che anzi si implementa con quest’ulteriore restyling del sito. Con le donazioni abbiamo provato anche a dare il nostro contributo sul territorio, attraverso la distribuzione di mascherine e anche di beni di prima necessità alle famiglie bisognose”.

I riflettori resteranno puntati sul territorio, su quel che va e soprattutto su quel che non va: “Questo non vuol dire essere disfattisti o pessimisti, o voler male al territorio che ci circonda – aggiunge il direttore responsabile Michele Giuliano -. Tutto al contrario, vuol dire fare da sentinelle a istituzioni e politica affinchè provino a migliorarsi a garanzia dei cittadini, specie di quelli più deboli”.

“Pensiamo ai tanti problemi di Partinico irrisolti – ricordo Longo -: la mancata apertura della cantina Borbonica, la disastrata viabilità, opere incompiute, pensiamo poi al crollo del secolare pino di viale Regione che ancora dopo 4 mesi e mezzo è in strada. Noi continueremo a dar voce a questi problemi, come a quelli relativi all’emergenza sanitaria che ci sta colpendo”. Intanto noi ci siamo, e vogliamo continuare ad informare. Ed allora buon compleanno a noi ma anche a tutte le comunità in cui operiamo, perché insieme continueremo a lavorare.