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Borgetto, più che crisi politica ora è caos “Coup de théâtre” del sindaco ma resta senza maggioranza

Mossa a sorpresa del sindaco di Borgetto Luigi Garofalo con l’obiettivo di superare la crisi politica. Il primo cittadino, considerato il perdurare della situazione di stallo e degli scontri che si sono registrati in questi giorni, ha deciso di “bruciare” tutti e nominare assessore Antonino Maltese, esponente della recente rifondata Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro.

Anche se il primo cittadino ci tiene a precisare che la sua è una nomina fiduciaria, quindi non legata ad appartenenze politiche dell’assessore: “A Maltese ho chiesto espressamente se fosse tesserato in qualche partito e mi ha detto no – precisa Garofalo -. A lui sono legato da una conoscenza familiare di vecchia data, il padre che ora non c’è più fu mio assessore nella mia prima sindacatura. Antonino Maltese l’ho visto nascere, in lui ripongo massima fiducia”.

Intanto questa mossa ha destabilizzato l’ambiente all’interno della stessa Dc, tanto da far saltare dalla sedia i due consiglieri comunali che rappresentano il partito politico, vale a dire Giovanni Balsamo e Maurizio Zerillo. I due sostengono di non sapere nulla di questa nomina e di essere pronti a fuoriuscire addirittura dalla Dc, a cui avevano aderito appena 5 mesi fa:

“Credo che sia stata una scorrettezza aver deciso questa nomina senza coinvolgere noi che rappresentiamo il partito in consiglio e l’intera coalizione – afferma Balsamo -. Sia io che Zerillo non sapevamo nulla, non c’è nulla di concordato e proprio per questo disconosciamo l’assessore. Valuteremo nelle prossime ore di lasciare anche il partito e di dichiararci indipendenti”.

Balsamo e Zerillo sono stati i motivi della crisi politica: 5 mesi fa, infatti, decisero di staccarsi dalla coalizione a sostegno del sindaco, riducendo a 6 consiglieri la coalizione su un totale di 12 consiglieri. Nel frattempo i malumori sono cresciuti anche perché i due fuoriusciti hanno preteso di riaprire il dialogo solo nel caso in cui si fosse coinvolto nel ragionamento anche il gruppo di opposizione del Movimento 5 Stelle.

Il sindaco ha ufficialmente aperto a tutti il dialogo, nonostante qualche resistenza interna che è esplosa in questi giorni con i 6 consiglieri, e il Pd in testa, a ritenere definitivamente chiusa questa ipotesi per il notevole tempo perso. Ieri contestualmente il sindaco ha anche azzerato le deleghe a tutta la giunta, annunciando che nei prossimi giorni effettuerà una redistribuzione.

Ma appare chiaro, almeno dalle parole dei due consiglieri fuoriusciti, che non rientreranno e che quindi la crisi proseguirà: “Questa nomina non è stata fatta in funzione della crisi politica – ha voluto precisare il sindaco – ma nell’ottica di far ripartire a regime l’attività amministrativa. Da troppi mesi mancava il plenum ed era necessario chiudere questa fase. Resta comunque aperto il dialogo con le forze politiche che vorranno discutere con noi”.