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Partinico, gli ex consiglieri si tengono stretti i gettoni non dovuti Il Comune batte cassa

In principio erano 184 mila euro, a distanza di 2 anni sono diventati 174. In pratica appena 10 mila euro incassati per effetto di qualche sparuto consigliere comunale che alla fine si è convinto a restituire quanto dovuto. Ma parliamo davvero di una cifra risibile rispetto a un quantum che si era preventivato di incassare.

Parliamo delle “famose” indennità dei gettoni di presenza dal 2009 al 2019 dei consiglieri comunali di Partinico che devono essere restituiti alle case del municipio perché elargiti indebitamente, così come aveva stabilito a suo tempo il commissario straordinario regionale Rosario Arena, sulla cui scia si sono diretti anche gli attuali commissari straordinari prefettizi del Comune e con loro anche l’Osl, l’organismo straordinario di liquidazione che si è insediato in seguito alla dichiarazione di dissesto finanziario del Comune.

Infatti a quest’ultimo spetterà recuperare le somme stanziate sino al 31 dicembre del 2017, anno dell’ultimo bilancio approvato prima del dissesto; dal successivo 1 gennaio 2018 e sino alla cessazione dell’attività consiliare invece spetta incassare al Comune. All’orizzonte sembra profilarsi un braccio di ferro. Sono una cinquantina i consiglieri comunali che si vedranno recapitare a casa nei prossimi giorni una notifica di cartella con cui il Comune procede formalmente al recupero coattivo, con tutte le conseguenze che esso comporta (quindi eventuali ganasce fiscali o altre situazioni del tutto simili ai trattamenti riservati agli evasori).

Venti di questi ex esponenti dell’assise hanno “debiti” con il Comune, alcuni di loro  altri ancora invece direttamente con l’Osl. Per arrivare al recupero coattivo i commissari straordinari hanno già stabilito con propria delibera di dare incarico agli uffici di nominare un legale di fiducia che faccia partire l’iter per il recupero coattivo delle somme. Il “vizio” sarebbe dovuto all’elargizione, erronea secondo il Comune, di circa 11 mila gettoni non dovuti per sedute di consiglio e commissioni andate deserte, in cui i consiglieri presenti hanno incassato i 30 euro lordi pur non avendo di fatto svolto alcuna attività per mancanza del numero legale.

Sulla base dei conteggi il record spetta ad Andrea Prussiano, rimasto in carica a cavallo tra le due precedenti legislature, a cui viene intimato di restituire qualcosa come 14 mila euro, pari a circa 700 gettoni di presenza. A seguirlo Pino Giovia che arriva a ben 11.200 euro da dover restituire, e poi Giovanni De Simone (classe ’65) e Antonio Scianna che ondeggiano tra i 9 mila ed i 9.500 euro. In ordine dalla cifra più alta questi i consiglieri a cui viene chiesto di mettere le mani in tasca:

Baldassare Marino (8.700), Vito Italiano (8.600), Santino Aiello (7.500), Totò Rizzo Puleo (7.200), Totò Governanti (7.000), Vito Giuliano (6.600), Aldo Lo Iacono (6.500), Totò Tranchina (5.700), Giuseppe Bonnì, Antonio De Luca, Nicola Degaetano e Domenico Greco (tutti a 5.000), Renzo Di Trapani (4.800), Giuseppe Lo Baido e Pietro Sollena (entrambi 4.100), Pietro Di Trapani (4.050) e a seguire tutti gli altri consiglieri con cifre inferiori alle 4 mila euro. Contro il provvedimento i consiglieri potranno presentare ricorso al presidente della Regione entro 120 giorni o al Tar entro 60.