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Borgetto, la crisi politica è ancora viva Intanto il sindaco distribuisce le deleghe

Il sindaco di Borgetto Luigi Garofalo, dopo aver ricomposto il plenum della giunta, ha anche proceduto  a redistribuire le deleghe in seguito all’azzeramento che lui stesso aveva stabilito il giorno in cui ha nominato, tra le polemiche, come new entry dell’esecutivo Antonino Maltese.

A quest’ultimo è andata una delega di notevole peso, quella dei Lavori pubblici, affiancata poi da Protezione civile, Lavoro e formazione professionale, e Politiche giovanili. Agli altri tre assessori già precedentemente nominati ha stabilito di suddividere in questo modo le deleghe: al riconfermato vicesindaco e consigliere comunale Alessandro Santoro vanno Servizi ed infrastrutture cimiteriali, Sanità e igiene ambientale, Reti pubblica illuminazione, Gas e fibra ottica, Urbanistica, Territorio e Ambiente; a Francesco Davì assegnati Bilancio e tributi, Enti partecipati, Rapporti con organi istituzionali esterni, Servizi sociali, Servizio idrico e Depurazione; infine a Monia Jerbi sono assegnati Pari opportunità, Verde pubblico e arredo urbano, Agricoltura, Pubblica istruzione, Edilizia scolastica e Attività produttive.

Il primo cittadino invece ha deciso di trattenere a sé le competenze di Personale, Polizia municipale, Beni confiscati e contenzioso, Promozione turistica, sportiva e culturale, e Rapporti con le associazioni.

“Si è reso opportuno – è il commento del sindaco al decreto di assegnazione delle deleghe – procedere ad una rimodulazione nell’attribuzione delle deleghe rispetto alla precedente assegnazione tenendo conto delle specifiche competenze e professionalità al fine di dare ulteriore impulso all’azione amministrativa”.

La crisi però non si è affatto chiusa. Ad oggi, infatti, il sindaco resta con soli 6 consiglieri a sostegno conto i 6 che sono all’opposizione. Sotto questo punto di vista il primo cittadino ha ribadito che in politica il dialogo è sempre aperto e dunque resta pronto ad eventuali ulteriori modifiche se necessario. Non è quindi scontato che l’assetto della giunta resti tale per molto tempo.