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Borgetto, lo strano destino di un Comune bollato come mafioso e ora candido

Strano il destino del Comune di Borgetto. Dai continui strali di “paese di mafia”, oppresso da presenze politiche al suo interno ingombranti, al totale silenzio. E adesso spunta anche che un bene confiscato alla mafia venga dato, seppur temporaneamente, in affidamento diretto con un decreto firmato in persona dall’attuale sindaco Luigi Garofalo. Di mezzo su entrambi i ragionamenti c’è l’emittente televisiva di Partinico Telejato e il suo factotum Pino Maniaci.

Fu proprio lui a sollevare continue questioni proprio sulle presunti ingerenze della mafia nell’attività amministrativa del Comune di Borgetto ai tempi del sindaco Gioacchino De Luca. Tanti i dubbi, anche magari legittimi per carità, riguardo alla “sporcizia” dentro il palazzo di città i cui organi amministrativi furono sciolti per infiltrazioni mafiose nel 2017. Poi il commissariamento e le elezioni che videro trionfare l’attuale sindaco Luigi Garofalo.

Ciò che appare strano è che da allora ad oggi non è che la politica locale abbia totalmente cambiato volto, tutt’altro. Tanti i nomi che c’erano all’epoca dello scioglimento tra consiglieri e assessori che oggi sono tornati a varcare il palazzo di città. Gli stessi su cui l’emittente televisiva gettò più di un’ombra, e tra questi possiamo citare l’attuale segretario cittadino del Pd Pino Panettino, all’epoca portavoce del sindaco De Luca, che è stato colui il quale ha voluto con forza la candidatura di Garofalo; e poi ne citiamo un altro su tutti, Alessandro Santoro, all’epoca assessore ed oggi anche vicesindaco. E ci teniamo ad evidenziare che nessuno dei due era mai stato sfiorato, da intercettazioni e successive indagini dei carabinieri, da possibili sospetti o collegamenti con  la criminalità. Insomma, mai una citazione nelle carte eppure erano finiti nel tritacarne.

E non ci dilunghiamo a citare consiglieri comunali e affini perché non si finirebbe più. Ma come mai con le stesse persone, o quasi, l’ombra della mafia non esiste più? Perché i sospetti che prima venivano lanciati (ripetiamo, sospetti) adesso sembrano essere spariti? Tutti puliti e candidi all’improvviso? Registriamo nel contempo un provvedimento fresco fresco del sindaco di Borgetto Garofalo: un decreto a sua firma con il quale in forma diretta, quindi senza alcun bando o indagine di mercato, destina un bene confiscato all’associazione Marconi, e più esplicitamente all’emittente televisiva Telejato.

Secondo quanto si legge, sarebbe stata la stessa associazione a presentare istanza al Comune di Borgetto giustificando la necessità dell’utilizzo di un immobile per poter realizzare “una scuola di formazione nella quale si tengono per i giovani corsi gratuiti e formativi sulla promozione della legalità”.

Per il primo cittadino si tratta di un’iniziativa “lodevole, anche in considerazione del fatto – si legge nel decreto – che l’associazione si avvale dell’emittente televisiva Telejato conosciuta nel territorio per il suo impegno sociale”. E così, con una firma in calce al documento, si assegna sic et simpliciter un bene confiscato in contrada Ss.Annunziata. Il primo cittadino precisa però che si tratta di un affidamento temporaneo, da ottobre a gennaio, e dipinge il proprio atto  come “provvedimento assunto con carattere straordinario in quanto trattasi di singola iniziativa occasionale finalizzata solo all’organizzazione di corsi di formazione giovanili che si svolgeranno nel periodo Ottobre 2021-Gennaio 2022”. Strano destino, quello del Comune di Borgetto….