Primo piano

Partinico dilaniata da “povertà e “degrado morale”, la triste lettera dei parroci

Povertà che avanza, degrado e abbandono del centro storico, vandalismo, economia locale in “stato comatoso” e il dilagare dello spaccio di stupefacenti. E’ impietoso lo spaccato offerto dai parroci di Partinico nella lettera aperta alla città divenuta una tradizione nel periodo dell’Avvento, che precede le festività natalizie. I sacerdoti descrivono una realtà terrificante e parlano anche di mancanza di moralità e di spazi educativi.

Il primo pensiero va alle famiglie meno abbienti, soprattutto ai cosiddetti “nuovi poveri”, parliamo di famiglie che con l’arrivo della pandemia, che ha causato la crisi del sistema economico, hanno perso il lavoro e non hanno quindi più reddito sufficiente: “Le povertà, e di ogni genere, – si legge nella lettera sottoscritta da tutti i sacerdoti – sono in aumento e vengono fronteggiate da un’azione efficace della nostra Caritas cittadina che, insieme ad altri volontari, offrono un aiuto concreto ai tanti poveri presenti nel territorio”.

Sarebbero addirittura quasi 6 mila i nuclei censiti dai servizi sociali del Comune e resi noti dal distretto socio-sanitario al 31 dicembre del 2020, composto dai Comuni di Partinico e di altri 8 enti locali del comprensorio. In pratica significa che a Partinico quasi una famiglia su due ha difficoltà finanziarie. Ma i parroci hanno anche notato una sorta di “apatia” della comunità: “A tutto questo si è aggiunta una disaffezione dei cittadini nei confronti del paese – si legge sempre nella missiva – che ha portato progressivamente ad un abbandono del centro storico, palcoscenico negli anni passati della crescita culturale ma soprattutto umana degli abitanti di Partinico, che adesso è degradato e ridotto ad un luogo di bivacco”.

Desolante anche il quadro del tessuto produttivo che dovrebbe in qualche modo reggere il sistema locale: “La principale fonte di economia, che era l’agricoltura, – scrivono nella lettera aperta – versa  da anni in stato comatoso in quanto gli agricoltori non vengono gratificati dalle leggi di mercato vigenti e vedono quasi annullati i profitti del loro duro lavoro”.

Una bacchettata sonora arriva anche nei confronti della comunità locale: “C’è il dilagare di una mancanza assoluta di moralità – continua la lettera – che si concretizza nei comportamenti che evidenziano l’assenza di un attività educativa delle famiglie e che porta al mancato rispetto delle cosa pubblica: giova ricordare l’incendio dei locali che servivano per le attività ricreative dei nostri anziani, il continuo distruggere oggetti che servono alla pubblica utilità e, non per ultimo, la mentalità del ‘facile profitto’ che ha aumentato lo spaccio di sostanze stupefacenti con tutte le conseguenze che ne derivano”.

I parroci concludono lanciando un messaggio di speranza, invitando i cittadini ad accendere nei loro balconi e nelle finestre delle luci “come segno tangibile di rinascita e speranza”.