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Alcamo, per i nubifragi il Comune fa l’elenco dei danni, ecco cosa chiede alla Regione

Indennità per le famiglie evacuate, fondi per coprire i danni subiti dai cittadini, sostegni alle imprese e alle attività commerciali e contributi per rimettere in sesto le strade di collegamento. Sono queste in estrema sintesi le richieste avanzate dall’amministrazione comunale in un’apposita delibera di giunta e rivolte al presidente della Regione Nello Musumeci per rispondere ai gravi danni avvenuti nel territorio in seguito ai nubifragi di ottobre e novembre.

Richieste formulate sulla base di quanto accaduto: il maltempo di quei giorni, infatti, ha determinato esondazioni di corsi d’acqua, movimenti franosi, danneggiamenti alle infrastrutture viarie, a edifici pubblici e privati, alla rete dei servizi essenziali, alle opere di difesa idraulica, nonché danni alle attività agricole e produttive. In conseguenza di questi fenomeni meteorologici alcune famiglie sono state evacuate dalle proprie abitazioni e hanno perduto i beni mobili di primaria necessità.

Da considerare che proprio venerdì scorso la Regione ha stabilito di inserire Alcamo, insieme ad altri 12 comuni della provincia (Calatafimi, Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Marsala, Mazara del Vallo, Misiliscemi, Paceco, Pantelleria, Partanna, Poggioreale e Trapani), tra quelli dichiarati in “stato di crisi ed emergenza regionale”, per avanzare dunque al governo nazionale la richiesta dello stato di calamità per il riconoscimento di ristori.

In tale direzione l’amministrazione alcamese ha fatto presenti i danni subiti e le relative richieste: una tantum alle famiglie evacuate dall’abitazione principale; uno specifico fondo per l’erogazione di contributi ai cittadini che hanno perduto autoveicoli e altri beni mobili registrati; misure economiche di immediato sostegno al tessuto sociale nei confronti dei nuclei familiari la cui abitazione principale risulta danneggiata; sostegno economico per la ripresa delle attività economiche e produttive con la descrizione delle spese necessarie sino ad un massimo di 20 mila euro; e poi ancora fondi alle famiglie costrette ad uscite dalle loro case per consentire loro una nuova sistemazione, rimborsi spesa per la fornitura di vitto e alloggio e beni di prima necessità e la previsione di un fondo per l’eliminazione dei diffusi e gravi danni puntuali occorsi al reticolo viario urbano e alle infrastrutture di rete e dei sottoservizi.