Beni culturali

Palazzo Ram, l’eterna bellezza incompiuta. Ora servono tanti soldi per riaprirlo

Più di un milione di euro per rimettere in sesto il Palazzo Ram, o almeno quel che ne resta dopo le continue devastazioni dei vandali e l’inesorabile trascorrere del tempo. Questo il quadro impietoso che arriva dall’architetto Raffaele Savarese, il progettista dei lavori di restauro del palazzo che però rimasero incompleti. In questi giorni è tornato all’interno dello storico e prestigioso immobile aperto in via straordinaria per qualche ora ai visitatori nell’ambito della campagna nazionale “Salvalarte”.

Uno spiraglio per potere quantomeno rendere fruibile una parte dell’immobile esiste ma servono fondi che il Comune non ha in cassa: “Questa strada è percorribile – afferma Savarese – ma servono importanti lavori di manutenzione. Quando io lasciai l’incarico da progettista le aree libere erano agibili e anche i magazzini, poi è successo quel che è successo. Un’apertura generica si può fare, ma per un’apertura specifica occorre realizzare un minimo di opere manutenzione, tra cui ripristinare la linea elettrica rubata”.

Certamente ancora più lunga appare invece la strada per completare tutti gli interventi necessari per rendere agibile l’intero immobile: “Per completare l’opera ci sarebbero voluti un milione di euro all’epoca, – sostiene Savarese – ora francamente non lo so. Inoltre sarebbero necessari dei piccoli espropri mai fatti sino ad oggi. Io sono arrivato sino alla dichiarazione di pubblica utilità e da lì in poi l’allora amministrazione comunale si è resa latitante”.

Non si nasconde dietro un dito la commissaria straordinaria prefettizia del Comune, Concetta Caruso, che proprio conoscendo il valore del palazzo ha voluto fortemente questa apertura straordinaria. Ma si è consci che per la totale e permanente riapertura al pubblico la strada è tutta in salita.

“Il palazzo si trova in situazione di grande difficoltà, c’erano molta erba e arbusti che rendevano inaccessibile il palazzo – racconta -. Grazie all’aiuto dell’ufficio tecnici siamo riusciti a garantire quantomeno la fruizione esterna del sito, c’è tantissimo lavoro da fare e necessitano moltissimi interventi. Questo lo consideriamo un primo passo verso la fruizione della cittadinanza. Nel giugno scorso abbiamo avanzato un’apposta richiesta al Gal per agganciare finanziamenti per la riapertura del palazzo”.

Attorno a questo bene culturale c’è comunque un forte legame della comunità per la sua storia. Non a caso qualche anno fa nacque il “Comitato Palazzo Ram”, costituitosi con lo scopo di salvaguardare ed utilizzare questo importante bene culturale della città. La prolungata chiusura dello storico sito è diventata manna per i vandali che periodicamente, almeno sino a che c’era qualcosa da rubare, hanno fatto razzia di infissi, impianti elettrici ed idrici, persino sanitari.

Ci sono degli evidenti segni che qualcuno “frequenta” lo storico palazzo: nel perimetro attorno ci sono decine e decine di bottiglie di birra, evidentemente questa diventa zona di incontro per i più giovani in cerca magari di qualche divertimento al di sopra delle righe e lontano dagli occhi indiscreti della gente e soprattutto dei genitori.