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Partinico, ospedale con la pediatria all’osso “Solo due medici in servizio”

Due pediatri dell’ospedale di Partinico trasferiti dall’Asp al nosocomio di Corleone e scoppia la protesta. I sindacati Fvm-Fials Adms e la Fials provinciale spiegano che la decisione di usare i due medici tra le due strutture ospedaliere contribuisce ad aggravare l’organizzazione interna del lavoro a Partinico che vede solo due medici in servizio. I sindacati, in una nota a firma di Enzo Munafo, Giuseppe Forte e Anna Zizza, ricordano infatti che la dotazione organica del Civico di Partinico prevede 9 dirigenti medici pediatri, di cui due assegnati al punto nascita dello stesso presidio.

“Nel tempo il reparto ha subito una falcidia fisiologica di questo personale, sostiene il sindacato, per pensionamenti, maternità e malattie, senza prevederne la sostituzione delle unità mancanti e per ultimo è avvenuta l’illegittima ed immotivata riduzione di ulteriori due dirigenti medici”.

La Fials ricorda che “il bacino della popolazione pediatrica di Partinico e di tutto il comprensorio non può permettersi un tale ridimensionamento delle attività, stante che l’ambulatorio di Pediatria e le assistenze post-parto ai neonati, nell’ultimo report, hanno registrato circa 3.800 prestazioni. Pertanto la riduzione soltanto a due dirigenti medici presenti, a fronte di una dotazione organica che ne prevede 9, ha determinato e determina uno svolgimento di lavoro stressante, oltre che aumentare il rischio clinico, fuori da ogni logica e in dispregio della sicurezza sul posto di lavoro”, argomento questo che ha per altro visto l’Asp soccombente per la mancata definizione di un protocollo d’intesa con i sindacati proprio sulla sicurezza sul lavoro.

Per i due medici che fanno la spola tra Corleone e Partinico inoltre ci sarebbe un “grave rischio assicurativo Inail negli spostamenti per una distanza di circa 45 chilometri, senza avere dimostrato motivazioni e necessità dello spostamento e senza un ordine di servizio”. Secondo la Fials questa situazione rispecchia una “chiara ed inequivoca incapacità di gestione sanitaria, stante che da circa tre mesi a seguito delle dimissioni del dottor Montalbano, la Direzione generale non ha sentito il bisogno di nominare, per averlo a fianco, un direttore sanitario, privando, in mancanza di programmazione sanitaria adeguata, il diritto all’assistenza pediatrica della popolazione residente sul territorio e oltre”.