Primo piano

Borgetto, dopo le dimissioni il sindaco lascia la porta aperta “Se c’è un confronto…” (VIDEO)

[fvplayer id=”306″]
L’impressone, ed è anzi più di una impressione, è che la storia non finirà tra 20 giorni. Le dimissioni di ieri sera del sindaco di Borgetto Luigi Garofalo hanno lasciato un po’ tutti di stucco. Ma è lo stesso primo cittadino a far intendere che il sipario non è chiuso, sostenendo di essere ancora pronto al confronto e che a suo parere i margini per ricucire lo strappo ci sono tutti.

In una intervista alla nostra testata Garofalo ha evidenziato che ritiene ingiusta la mozione di sfiducia che è stata presentata. Ed effettivamente anche da una parte dell’opposizione è stata mostrata una certa ambiguità. Dopo la presentazione delle dimissioni in consiglio, e la richiesta di sospensione dei lavori, nessuno si è ripresentato in aula facendo prima rimandare la seduta di un’ora e successivamente determinandone il rinvio a questa sera.

L’impressione è che i 4 consiglieri del Movimento 5 Stelle e la consigliera Vittoria Albano siano rimasti con la barra dritta intenzionati ad andare avanti e votare la sfiducia nonostante le dimissioni. Non si è avuta la stessa sensazione da parte degli altri 4 firmatari, i due del Pd e gli altri due indipendenti. Tanto che è nata una discussione durante la sospensione dei lavori, dopo le annunciate dimissioni di Garofalo.

Dai rappresentanti del Pd è stata pronunciata la frase: “Non me la sento adesso di dare una coltellata”, facendo riferimento al primo cittadino. Da vedere se nella seduta di stasera si possono recuperare almeno 8 dei 9 firmatari per votare la sfiducia. Se così non fosse, tecnicamente il sindaco ha a disposizione 20 giorni di tempo per un eventuale ripensamento. E dalle sue parole l’impressione è che questo ripensamento possa essere meno peregrino di quel che potrebbe apparire.
GUARDA L’INTERVISTA
[fvplayer id=”306″]