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Partinico, “Santi Savarino non si tocca”, nasce un comitato spontaneo

Nasce un comitato spontaneo, composto da tanti esponenti della politica e anche della società civile, contro l’ipotesi di far cambiare la denominazione del liceo “Santi Savarino” di Partinico. Tra i promotori l’ex assessore e consigliere comunale Sergio Bonnì. Il comitato è sorto in seguito alla decisione della dirigente scolastica del liceo di voler indire un referendum, di cui ancora non sono stati resi noti i risultati, con cui far scegliere una nuova denominazione all’istituto scolastico. Il nome di Savarino, giornalista e senatore, è ritenuto “ingombrante” per via della sua sottoscrizione del manifesto della razza in epoca fascista.

Ecco il documento del neonato comitato
NASCE IL COMITATO SPONTANEO “SANTI SAVARINO NON SI TOCCA”
Hanno già aderito:
Sergio Bonnì. Giovanni Impastato. Giuseppe Rigano. Salvatore Nicoletti. Francesco Toia. Francesco Paolo Vitale, Toti Longo. Giorgio Rao. Pietro La Franca. Toti Comito. Pietro Rao. Gaspare Cospolici. Gaspare Mansella. Rosalia Marchese. Filippo Cangemi. Pierfilippo Nicoletti. Nicolò Tortorici. Giovanni Corinto. Giovanni Pantaleo. Vito Soresi. Renzo Enia. Giusi Biundo. Diego Campione. Gaspare Lo Cascio. Meruccio Polizzi. Nino Santoro. Laura Lo Giudice. Salvatore Polizzi. Maria Zeferino. Benedetto Barranca. Giuseppe Bonura. Antonino Santoro. Pietro Caleca. Antonio Salvia. Concetta Palermini. Fedele Calagna. Calogero Di Maggio. Franco Lunetto. Giancarlo Bonnì. Paolo Vaccaro. Francesca Imperiale. Giuseppe Giannola. Salvatore Giannola. Calogero La Fata. Michele Calagna. Dino Di Marco. Tiziana Greco. Agostino Lo Baido.

SANTI SAVARINO: un democratico conservatore di cui taluni vogliono cancellare meriti e memoria. (Sembra che in questo paese non ci siano altre criticità e priorità se non quelle di cancellare la storia e la memoria) Già nel 1986 uno sparuto numero di insegnanti del Liceo Scientifico “Santi Savarino” di Partinico ha invano tentato di cancellare il nome del benemerito partinicese al prestigioso istituto. In questi giorni alcuni insegnanti di quell’Istituto (gradiremmo conoscerne i nomi), hanno accusato il Savarino di aver firmato, durante il ventennio fascista, le leggi razziali, la qualcosa è ancora da provare. Inoltre, questi insegnanti hanno “rispolverato” la questione chiedendo, ancora una volta che l’Istituto venga intestato ad altri personaggi. Gradiremmo conoscere cosa hanno spiegato questi insegnanti ai loro alunni e se non sia il caso di aprire un dibattito democratico con la partecipazione di chi non la pensa come loro, di sicuro non conoscono quanto segue.

Santi Savarino nasce a Partinico il 18/05/1887: figlio di un onesto capomastro muratore del nostro paese è costretto ad emigrare ancora giovane nel nord italia per cercarsi uno spazio vitale e crearsi un avvenire più dignitoso e più consono alle sue potenziali capacità (che poi vennero fuori). Ha onorato la sua Partinico, e di conseguenza la Sicilia e l’Italia intera con l’esempio della sua vita trasparente e morigerata, con le sue opere d’ingegno, con il suo impegno morale e civile, politico e culturale, ma soprattutto, cosa che ci riguarda da vicino, con il suo vivo interessamento per la nostra città. Santi Savarino fu giornalista illustre e universalmente apprezzato, scrittore e poeta di rara sensibilità umana e

sociale, drammaturgo e musicista di eccelse qualità, per lunghi anni direttore del “Giornale d’Italia” e non del “Popolo d’Italia”, che fu invece organo ufficiale del Partito Nazionale Fascista. Inoltre, fu Senatore della Repubblica a partire dal 1953 eletto nelle liste della D.C. A tal proposito sorge spontanea una riflessione che sicuramente sarà sfuggita ai docenti che vogliono cambiare il nome del Liceo Scientifico. Come mai un “razzista” venga scelto a rappresentare la neonata Democrazia Cristiana al Senato della Repubblica? Come mai la città di Roma intitola al Senatore Savarino una via e una scuola? Come mai il Comune di Partinico nel 1977, attraverso il Consiglio Comunale ha firmato un atto deliberativo intitolando il Liceo Scientifico al Savarino? Ma ritornando al nostro benemerito, è d’obbligo ricordare che amò profondamente il suo paese, amore testimoniato dal fatto che tante sono state le iniziative intraprese dal Senatore per finanziare opere della nostra città. Tra queste voglio ricordare: – Finanziamenti di fognature e strade ottenuti tramite il Ministro dell’epoca On. Aldisio. – Finanziamento per convogliare e canalizzare nella nostra città l’acqua di Mirto. – Finanziamento per la realizzazione del Palazzo delle Poste in Corso dei Mille. – Finanziamento ottenuto tramite il Ministro dell’epoca Spataro ottenuto per la realizzazione delle case popolari Ina Casa di Viale della Regione. – Mutui per la Cassa Depositi e Prestiti.
E inoltre fu sempre pronto a sovvenzionare attraverso contributi personali eventi, sagre e feste paesane. Morì nel 1966 a Roma in semi-povertà in un appartamento incastrato in un alveare di altre abitazioni popolari ereditato dalla figlia e una biblioteca piuttosto modesta che donò al suo paese. Tutti i suoi averi li destinava in varie beneficenze. Ciò che emerge da questa storia è che le polemiche avanzate sul “fascista Savarino” vanno contestualizzate.