Ambiente

Terrasini, ora si punta anche sul turismo naturalistico, nei monti un tesoro

Un sentiero naturalistico che colleghi “Gazzara” al monte “Micciene”. E’ l’obiettivo del Comune di Terrasini che con propri tecnici ed esperti sta mappando questa area montuosa, in parte inesplorata e poco conosciuta. L’idea è quella di creare in paese un altro tipo di offerta turistica, che possa essere non solo mare e siti culturali ma anche bellezze paesaggistiche.

Ovviamente per far questo necessita la creazione di un apposito sentiero, per l’appunto, per permettere al turista di potervi accedere. Ed è proprio per questo che si è avviato tale lavoro propedeutico agli interventi necessari per permettere l’eventuale infrastrutturazione dell’area e quindi la sua accessibilità.

“Abbiamo un’altra grande ambizione da portare avanti per la scoperta e promozione del nostro territorio – afferma il sindaco Giosuè Maniaci -. In questi giorni con alcuni esperti e il geometra dell’ufficio pianificazione del territorio del Comune, Giovanni Lancia, abbiamo fatto un sopralluogo propedeutico alla realizzazione di un sentiero che da ‘Gazzara’  raggiunge il monte ‘Micciene’ e monte Pecoraro, per ripristinare un sentiero naturalistico alla scoperta dei nostri monti, dove insistono insediamenti risalenti all’epoca romana”.

In tal senso è stata anche avviata una interlocuzione con gli enti preposti per potere in qualche modo verificare kil da farsi rispetto a quel che necessita per poter portare avanti un lavoro simile e arrivare a centrare l’obiettivo: “Continueremo nei prossimi giorni – precisa infatti Maniaci – il dialogo con il demanio e la forestale per la realizzazione di questi sentieri. Un’altra occasione di turismo, di riscoperta del territorio e della nostra natura”. Da evidenziare che in quest’ottica recentemente l’Aigae, l’associazione italiana guide ambientali escursionistiche, ha avviato proprio in questa fascia di territorio delle attività con visite guidate.

Ad esempio recentemente si è battuta la zona di monte Palmeto, area che si trova a sovrastare l’intero abitato terrasinese e che è stato teatro di guerre tra romani e Cartaginesi. Ha anche una ricca vegetazione come il sommacco e la palma nana.

“Tutti – ha raccontato Irene Bonanno e Mariagiulia Colace, entrambe guide Aigae – abbiamo un luogo che amiamo ricordare. Alcuni padri recitano i propri ricordi sempre allo stesso modo, con le stesse parole. È fuori discussione interrompere, è fuori discussione dire ‘sì lo so, lo so’. I ricordi, raccontati e non, sono sussurri con cui ogni individuo dice ‘Io sono’. E così è stato in questi giorni. Tra ricordi, storia e mito abbiamo passato una meravigliosa giornata di sole, bellezza e ricotta fresca freschissima fatta sul posto apposta per noi”.