Enti locali

Alcamo, dal Comune il piano antimobbing, attivato servizio per segnalazioni anonime

Piano anti mobbing e parità di condizioni lavorative tra uomini e donne. Su questo si incentra essenzialmente il nuovo “Piano delle azioni positive” del Comune di Alcamo per il triennio 2022/2024 sancito da una legge del 2006. In realtà si tratta sostanzialmente di una misura che viene confermata dalla giunta guidata dal sindaco Domenico Surdi rispetto a quella varata lo scorso anno e che mira a dare piena attuazione ad una direttiva del 2007 del ministro per le Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione e del ministro per i diritti e le Pari Opportunità in cui si pone “rimedio agli effetti sfavorevoli indotti dalle discriminazioni, per guardare alla parità attraverso interventi di valorizzazione del lavoro delle donne e per riequilibrare la presenza femminile nei luoghi di vertice”.

Punto principale sarà quello di tutelare l’ambiente di lavoro da casi di molestie, mobbing e discriminazioni. In tal senso il Comune si impegna a far sì che non si verifichino situazioni conflittuali sul posto di lavoro, determinate ad esempio da pressioni o molestie sessuali, casi di mobbing, atteggiamenti miranti ad avvilire il dipendente, anche in forma velata e indiretta e atti vessatori correlati alla sfera privata della lavoratrice o del lavoratore, sotto forma di discriminazioni.

In questa direzione si va ad organizzare un servizio di ricezione di eventuali segnalazioni, anche anonime, da consegnare al responsabile del servizio personale, riservando la massima discrezione, e che mensilmente provvederà ad analizzare e verificare il contenuto delle stesse. Questo “piano” ha poi altri tre obiettivi che in buona sostanza convergono tra loro: garantire il rispetto delle pari opportunità nelle procedure di reclutamento del personale, promuovere le pari opportunità in materia di formazione, di aggiornamento e di qualificazione professionale, e infine facilitare l’utilizzo di forme di flessibilità orarie al superamento di specifiche situazioni di disagio.

In quest’ultima direzione si va ad organizzare una sorta di flessibilità degli orar di lavoro in entrata e in uscita che va a promuovere pari opportunità tra donne e uomini in condizioni di difficoltà o svantaggio al fine di trovare una soluzione che permetta di poter meglio conciliare la vita professionale con la vita familiare, laddove possano esistere problematiche legate non solo alla genitorialità ma anche ad altri fattori. In senso più ampio di punta a migliorare la qualità del lavoro e potenziare quindi le capacità di lavoratrici e lavoratori mediante l’utilizzo di tempi più flessibili.