Primo piano

Partinico, parere negativo per l’inceneritore

Colpo di scena nell’iter di autorizzazione dell’inceneritore di contrada Sant’Anna a Partinico. Il Comune di Partinico in queste ore ha rilasciato parere negativo per via di tutta una serie di criticità rilevate dall’ente.

Gli uffici guidati da Gerardo La Franca hanno LETTO la relazione nella conferenza di servizi di questa mattina convocata dal dipartimento regionale Ambiente, in cui è iniziato l’iter per la raccolta dei pareri di tutti gli enti competenti.

L’opposizione da parte del Comune rappresenta certamente un momento fondamentale nel giudizio finale che sarà emesso dalla commissione regionale che dovrà rilasciare o meno l’autorizzazione nei prossimi mesi.

Dunque inizia a frenare l’idea di un inceneritore in contrada Sant’Anna, zona in cui si trovano insediamenti agricoli, sorgono agriturismi, strutture per banchetti, fattorie. Nello stesso progetto, nella relazione tecnica, si chiarisce che nel raggio di un chilometro si trovano attività produttive, case di civile abitazione, zone agricole, impianti sportivi, corsi d’acqua.

A sollevare il caso era stata Telejato con un servizio in cui rivelava la conferenza di servizi di oggi.
Alla notizia avevamo fatto seguito i primi comunicati stampa della sinistra locale e degli ambientalisti a cominciare dai Verdi e dalla parlamentare regionale Valentina Palmeri.

Rimane invece non pervenuta Legambiente, che con la guida del compianto Gino Scasso aveva certamente mostrato gli artigli e ben altro atteggiamento.

La società che propone il progetto di coinceneritore si chiama Iperdue Srl, con sede a Carini.
Si tratta di una società a responsabilità limitata con 10 mila euro di capitale, formata da tre soci: Benedetto Cucchiara è il socio di maggioranza, e con lui operano Giuseppe e Matteo Rubbino.

Cucchiara è noto per essere il riferimento della Ecoburgus, società che si occupa del servizio rifiuti in zona.

L’impianto di coincenerimento produrrà rifiuti sotto forma di ceneri pesanti e ceneri leggere e immetterà in atmosfera emissioni attraverso un camino con un’altezza di circa 10 m realizzato in acciaio per l’emissione dell’aria depurata in atmosfera.

L’impianto privato non dovrebbe rientrare nella pianificazione della Srr, cioè la società che gestisce i rifiuti in provincia di Palermo. Ora il parere del Comune potrebbe rappresentare una svolta per l’iter autorizzativo.