Enti locali

Partinico, gli uffici comunali si svuotano tra pensionati e precari fuoriusciti

Una volta era considerata la capitale del posto pubblico, oggi invece è quasi ridotto all’osso. E’ la parabola discendente del Comune di Partinico la cui pianta organica si va sempre più assottigliando. Se sino a 15 anni fa addirittura si contavano qualcosa come 500 tra dipendenti e precari, oggi al municipio ne restano meno della metà. Si parla di 260 unità in servizio che entro il 2023 subiranno un’altra notevole riduzione: una ventina di dipendenti comunali a 36 ore andranno in pensione sulla base della maturazione dell’età massima di servizio.

Uffici che quindi si svuotano sempre di più e soprattutto quelli che vengono a mancare sono tecnici di categoria D. Un arrancare che già da qualche anno è abbastanza manifestato ma che adesso comincia ad imboccare la strada della insostenibilità. Tre anni fa ci fu il primo colpo di grazia, con 29 contrattisti che scelsero la strada della fuoriuscita dal precariato permessa dalla Regione con 5 anni di liquidazione di stipendi. Da allora è stata però una continua e costante diminuzione di unità in servizio anche per effetto dell’entrata in vigore della “quota 100” che ha permesso a decine di dipendenti di andare anticipatamente in pensione.

Dall’avvento poi dei commissari prefettizi, nominati a luglio del 2020 in seguito allo scioglimento per infiltrazioni mafiose, si è ricominciato a guardare al personale come mai nel decennio precedente ma chiaramente con le oggettive difficoltà della carenza dei numeri. “Parlare di 260 unità non è proprio corretto – precisa la commissaria prefettizia Isabella Giusto -, dovremmo parlarne in termini orari: 70 unità full time e 190 part time che corrispondono a circa 100-110 full time. In termini di ore lavoro è come se nell’ente lavorassero 170 persone”.

Oramai di tecnici della manutenzione e del verde pubblico ce ne sono pochissimi, per non parlare dei custodi di ville e giardini. Non a caso nel periodo delle ferie e in caso di malattie la loro sostituzione è quasi impossibile e non di rado è capitato che gli impianti sportivi o le ville comunali siano rimasti con i cancelli sbarrati.

La recente revisione del piano assunzionale ha permesso l’indizione di qualche concorso, poco meno di una decina i posti messi a bando, e altrettanti quelli che sono stati messi a disposizione per le cosiddette progressioni verticali, che permettono quindi di passare ad una categoria superiore.

Operazione che sono tutt’ora in corso e che si rendono necessarie proprio per la carenza di categorie D, quelle che in buona sostanza possono dirigere gli uffici. E non è nemmeno un caso che due settori siano assegnati ad interim, cioè guidati da uno stesso dirigente, e gli altri quattro tutti assegnati a categorie C proprio per l’assenza di personale inquadrato nella superiore mansione. Di recente, poi, grazie sempre a questo piano assunzionale, sono state trovate le risorse per aumentare di 2 ore ciascuno il quantum settimanale per i contrattisti.