Commemorazioni

Partinico, la studentessa barbaramente uccisa nel 2005, il commovente ricordo della sorella

Anche quest’anno Roberta Riina, la studentessa uccisa barbaramente nel 2005 a Partinico, viene ricordata dalla sorella Rosalinda con una commovente lettera. E lo fa nel giorno del tragico anniversario, esattamente a 17 anni di distanza da quel fatto di sangue che sconvolse un’intera comunità.

Roberta venne trovata morta nel suo appartamento in via Marsala il 18 ottobre del 2005. Dopo qualche tempo gli investigatori riuscirono a risolvere il rebus: ad ucciderla fu Emilio Zanini, uomo affetto da turbe psichiche che entrò in piena notte nella sua casa e la tramortì con un oggetto contendente, fracassandole il cranio.

Per questo efferato delitto l’uomo, oggi 59enne, sta scontando una condanna a 22 anni a cui si sommano altri 8 anni per un’altra tentata aggressione. Ecco la lettera della sorella:

Quanti anni Roberta, dimmi, te li ricordi?
Ricordi da quanti anni sei andata via?
E ricordi gli anni che abbiamo passato insieme?
Ogni cosa è oggi un ricordo, ma i ricordi sono “carne”.

“Carne” lacerata, offesa.
Ma anche “carne” unica d’amore, l’amore che ci siamo scambiati per tutto il tempo che abbiamo vissuto insieme.
Ho sempre un modo diverso di ricordare, di ricordarti, tuttavia ogni modo diverso nel ricordo ha un filo conduttore unico: l’amore che ci siamo dati, la “carne” che ci unisce, quel qualcosa di speciale e misterioso che ci legherà per sempre.

Spero che tu sia in un posto migliore; devo sperarlo per trovare quella forza oggi sorretta dalla nostra “carne”, da quel ricordo comune che ci legherà ancora.

Ho sempre creduto che una membrana sottilissima separi il posto dove sei tu da quello dove sono io: e questa membrana è così sottile che ti percepisco presente in ogni momento della mia giornata. Ugo Foscolo la chiamava “religione delle illusioni” ed io non so dove cominci e dove finisca l’illusione del Sepolcro; so per certo però che ti sento attraverso quella membrana impalpabile, che ti vedo viva attraverso il ricordo del Sepolcro.

Perché, Roberta, la “carne” del ricordo va al di là di ogni esperienza comune e diviene eternità…