La decisione della procura

Partinico, autopsia al pentito trovato morto, stabilita la data

Sarà eseguita lunedì prossimo, 20 marzo, all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo l’autopsia sul corpo del pentito Armando Palmeri. Si tratta del collaboratore di giustizia trovato morto nella sua abitazione in contrada Bosco Falconeria a Partinico, pare per un infarto.

Palmeri proprio il prossimo 20 marzo avrebbe dovuto deporre al tribunale di Caltanissetta, nell’ambito di un processo legato alle stragi, ed aveva chiesto un collegamento in videoconferenza.

C’è da dire che non è stato trovato alcun segno di violenza sul corpo di Armando Palmeri. Questo l’esito della prima ispezione cadaverica effettuata la notte scorsa dal medico legale. Palmeri, 62 anni, è stato trovato senza vita all’interno del suo appartamento ma al momento non si conoscono ulteriori dettagli. Gli inquirenti stanno agendo con il massimo riserbo sulla vicenda, considerando il profilo della vittima.

Ad indagare i carabinieri per provare a capire se il decesso di Palmeri possa essere riconducibile senza alcun dubbio ad una morte naturale o meno. La Procura di Palermo ha disposto l’autopsia proprio per provare a fugare ogni possibile sospetto attorno ad un caso che coinvolge certamente un personaggio controverso. Parliamo infatti di quello che fu l’autista del boss di Alcamo Vincenzo Milazzo e che ad un certo punto deciso di collaborare con la giustizia. Nel processo a Matteo Messina Denaro aveva parlato di stragi e 007 deviati.

Palmeri aveva parlato l’ultima volta alla trasmissione Rai di inchiesta giornalistica “Report”, rilasciando anche dichiarazioni inedite. Il collaboratore parlò di contatti tra uomini dei servizi nel 1992 e Milazzo mediati da politici. Un personaggio che era anche in ottimi rapporti con Antonino Gioè, l’uomo che entrò in contatto con Paolo Bellini, il killer di Avanguardia Nazionale e di ‘ndrangheta che è stato anche condannato in primo grado come esecutore della strage della stazione di Bologna.

Il boss Vincenzo Milazzo fu ucciso perché non aveva approvato la strategia delle stragi. Con lui venne uccisa la compagna, parente di un appartenente ai servizi segreti. Palmeri ha ripetuto questa versione per anni in molti tribunali. Ha confermato anche di aver visto traffico di materiale nucleare nelle campagne di Alcamo. Che probabilmente veniva spedito nei paesi del sud del mondo, Libia in particolare fino al 1993, per costruire le bombe sporche.