Rinviato il voto

Partinico, salta in aria il regolamento dehors, maggioranza traballa

Il regolamento sui dehors non mette d’accordo tutta la maggioranza in consiglio comunale a Partinico e l’opposizione preme sull’acceleratore e mette in crisi la coalizione a sostegno del sindaco Pietro Rao. Costringendo così al rinvio sul voto del testo alla prossima seduta che dovrà ancora essere convocata. Resta però la questione delle frizioni politiche su cui tenta di far breccia la minoranza. E questa volta c’è riuscita e a dire il vero non è nemmeno la prima volta che accade.

In buona sostanza il “tappo è saltato” quando è stato presentato un emendamento da tutta la terza commissione consiliare che chiedeva di inserire nel regolamento una esenzione del suolo pubblico per 2 anni per le nuove attività che chiedevano permesso di installazione dehors. Ma è arrivato lo stop dagli uffici per ragioni tecniche, perché le esenzioni non avevano nulla a che fare con questo regolamento ma avrebbero dovuto essere integrate nel regolamento sul suolo pubblico.

Forza Italia, partito di maggioranza relativa a sostegno del sindaco, aveva chiesto una sospensione per concordare un documento che impegnasse l’amministrazione a portare avanti l’ipotesi della esenzione. Ma parte della maggioranza e l’opposizione in blocco hanno insistito per il rinvio. Dunque fumata nera e regolamento che resta ancora una volta in stand by.

Non è infatti la prima volta che si parla al Comune di Partinico di regolamentare i dehors. Per la prima volta lo aveva fatto nel 2009 l’allora consigliere Ignazio Buscio che, in qualità di architetto, scrisse di suo pugno un regolamento sui dehors che venne allegato alla delibera di consiglio del 6 ottobre di quello stesso anno. “Regolamento – afferma oggi polemicamente Buscio – finito in un cassetto per (non) volere dell’amministrazione comunale dell’epoca. Dopo 14 anni di silenzio, finalmente, si torna a discutere di dehors ma mi sono posto due domande: che fine ha fatto il regolamento allegato alla delibera del 2009? E, soprattutto, l’amministrazione comunale e i consiglieri in carica ne sono a conoscenza?”.