CRONACA

Mafia di Partinico, il nuovo business è la coltivazione di droga: boom di piantagioni tra il 2016 e il 2017

Il mandamento mafioso di Partinico conferma il suo radicamento e i propri confini ma, nel contesto di una mafia che in tutta la provincia palermitana sta modificando il suo atteggiamento, sta allargando i propri interessi economici. Il suo nuovo business, da Palermo città e sino ad arrivare al partinicese, è la coltivazione della droga.

Tutto vero se si guarda ai numeri: nel 2016 Partinico si è confermata un caposaldo non solo in Sicilia ma addirittura a livello nazionale della coltivazione di droga. Lo scorso anno sono state scoperte ben 10 piantagioni di marijuana, di cui molte indoor o realizzate in scantinati con l’obiettivo proprio di sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine.

Anche in questa prima metà del 2017 questa città è una delle “regine” italiane per numero di piante scoperte e sequestrate dalle forze dell’ordine: sono state tre le operazioni messe a segno da polizia, carabinieri e guardia di finanza con altrettanti arresti e due denunce. Ma soprattutto ben 632 piante scovate ed estirpate, sottratte al mercato nero della droga che avrebbero fruttato migliaia di euro alla criminalità.

La novità è che Cosa nostra partinicese si è anche in qualche modo adeguata ai tempi che corrono, e cioè al fatto che si trova sempre meno manovalanza locale. Allora si sfruttano gli extracomunitari, la cui posizione sociale debole li mette a serio rischio di diventare manovalanza della mafia locale.

Questo quanto emerge dalla relazione del secondo semestre del 2016 tracciata dalla Dia, la direzione investigativa antimafia, e trasmessa al parlamento in cui si riporta l’attività svolta. Il mandamento di Partinico risulta essere composto dalle famiglie oltre che partinicesi anche di Balestrate, Borgetto, Giardinello, Montelepre e Trappeto.