Partinico, via le odiose punture per i diabetici: dall’ospedale nuova sperimentazione

Microinfusore e holter: è la nuova metodologia adottata dal reparto di Medicina interna e diabetologia dell’ospedale Civico di Partinico. Si tratta di due “apparecchietti” che adesso sono stati integrati. Ed è questa la nuova frontiera varcata dal nosocomio partinicese, che è anche centro regionale di riferimento di diabetologia: “E’ la fine delle punture a cui ogni soggetto diabetico deve sottoporsi per la verifica dei valori della glicemia – afferma il primario del reparto di Diabetologia dell’ospedale di Partinico, Enzo Provenzano -. Un nuovo passo per migliorare sempre di più la qualità della vita di chi è diabetico, specie per i più piccoli”.

L’integrazione tecnologica è la principale novità che sarà presentata al campo scuola per i ragazzi diabetici organizzato come ogni anno a “Città del mare” di Terrasini. Lunedì scorso si è tenuta l’apertura della oramai 22esima edizione di questo appuntamento che si concluderà il 28 luglio successivo.

Nell’arco di questa settimana 15 bambini, dai 7 ai 13 anni, avranno modo non solo di socializzare divertendosi ma anche di sperimentare come diventare autonomi nella scelta dei propri pasti. Affronteranno un corso pratico sulla conta dei carboidrati e una buona educazione all’alimentazione che a sua volta permette di abbattere qualsiasi barriera, anche quella mentale che un diabetico non può fare sport: “E’ una convinzione sbagliata – sostiene Provenzano -, questi soggetti sono in grado di potere svolgere qualsiasi tipo di attività sportiva”.

Non a caso in questo appuntamento l’ospedale è sempre sostenuto come partner dal Coni, il comitato olimpico nazionale italiano. I 15 bambini del campo scuola a loro volta saranno affiancati da altri ragazzi diabetici che però hanno già acquisito la necessaria formazione ed esperienza in questo ambito.

Il tutto come sempre seguito da un’equipe di medici, infermieri e vari educatori-tutor: “La cosa importante di questa iniziativa – afferma uno dei tutor, Alessandro Scorsone – è che i ragazzi acquisiscano la capacità di autogestione  attraverso l’aiuto non solo della tecnologia ma anche di un vero e proprio processo educazionale”.