CRONACA

Partinico, “rischio variante mucca pazza”: capi sequestrati in due allevamenti

Potenziale rischio di encefalopatia spongiforme. Ad essere stato individuato in due diversi allevamenti di Partinico dal Servizio sanitario del distretto sanitario di Partinico che ha già inviato comunicazione al Comune. Il commissario straordinario del Comune, Maurizio Agnese, ha emanato l’ordinanza di abbattimento per un ovino e un agnellone a cui sarebbero stati diagnosticati le scaprie, malattia neurodegenerativa appartenente al gruppo delle encefalopatie spongiformi trasmissibili.

Entro 30 giorni i titolari degli allevamenti, di cui si mette l’omissis nelle due distinte ordinanze per ragioni di privacy, dovranno provvedere all’abbattimento del capo: “In attesa dell’invio allo stabilimento di macellazione – si legge nell’ordinanza – non può essere adibito a monta”, in pratica non si possono accoppiare con il rischio della riproduzione proprio perchè affetto da questa malattia che è trasmissibile. La macellazione sarà a carico del titolare dell’allevamento e dovrà avvenire alla presenza anche di un ufficiale del distretto del servizio sanitario.

Il provvedimento è stato emanato sulla base del “Piano per l’eradicazione in Sicilia della scrapie ovina classica”, pubblicato lo scorso anno dalla Regione in attuazione del decreto del 25 novembre del 2015 del ministero della Salute. Un piano che mira “all’incremento dell’allele di resistenza della proteina prionica”, vale a dire all’eliminazione dei rischi di possibile contagio di questa malattia genetica che può sfociare nella terribile Bse, meglio conosciuto come “mucca pazza”.

L’encefalopatia spongiforme bovina è una malattia neurologica cronica, degenerativa e irreversibile che colpiva i bovini, causata da un prione, una proteina patogena conosciuta anche come “agente infettivo non convenzionale”, e tra loro figura proprio le scaprie. Il morbo colpiva diverse specie animali e salì alla ribalta anche per qualche infezione riscontrata nell’uomo che lo portava alla morte. Dalla scoperta della malattia, numerose ricerche e prevenzioni sono state svolte accuratamente a partire dall’esordio dell’epidemia, che ha portato al debellamento totale della malattia.

E tra queste contromisure figura proprio l’eradicazione delle scaprie. In alcuni paesi questa malattia degenerativa costituisce una rilevante causa di mortalità nelle pecore, tuttavia l’aumentata notorietà ed attenzione nei suoi confronti è soprattutto una conseguenza del rischio ipotizzato che la Bse potesse trasmettersi alla specie ovi-caprina con pericolo quindi per l’uomo. Nel caso della scrapie, tuttavia, “non esiste ancora alcuna evidenza di rischio per l’uomo”, come sostenuto anche dall’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare.

Il monitoraggio effettuato a partire dal 2001, mediante l’esecuzione in Europa di oltre 5 milioni di test rapidi e 6.800 test discriminativi, ha consentito di diagnosticare un solo caso di Bse in due capre in Francia. Ciò ha permesso di concludere che, ad oggi, il rischio Bse negli ovicaprini è da considerarsi come trascurabile. La scrapie si comporta come una malattia infettiva quindi è trasmissibile e contagiosa.

La trasmissione avviene prevalentemente per via orizzontale e “materna”, ecco perchè viene sin da subito vietata la monta. Ancora però di preciso non si conosce la modalità di trasmissione ma si suppone avvenga attraverso la via orale e la fonte principale sarebbe rappresentata dalle placente e dagli ambienti contaminati (generalmente i pascoli dove le pecore hanno partorito).