CRONACA

Alcamo, vittima record di profili fasulli su Fb: oramai un caso “internazionale”

Continua ad essere ancora vittima di truffe e raggiri. Nonostante le denunce alla polizia postale e ai vari commissariati. Vittima sempre lui, l’alcamese Massimiliano Titone (nella foto), 48 anni, che a distanza oramai di tre anni dai primi profili falsi su facebook con la sua immagine ancora oggi la “catena” non riesce ad arrestarsi. Si stima che addirittura in questo lasso di tempo siano stati ben 15 mila questi falsi profili in giro per i social network.

Per il 48enne, che nella vita è un consulente nel campo dell’orientamento scolastico e universitario, un “inferno” perchè alla fine quel suo viso viene utilizzato per truffare donne sole e in cerca di affetto. La foto viene utilizzata come specchietto per le allodole grazie alla bella presenza fisica e fotogenica di Titone. L’alcamese oramai è divenuto un “caso internazionale”, così come oltretutto ipotizzano le autorità: questa truffa orchestrata con la clonazione di falsi profili facebook con la sua foto sarebbe addirittura un metodo dietro cui si nascondono “vere organizzazioni criminali con base in Costa d’Avorio, Ghana e Nigeria”.

Un caso internazionale e proprio per questo la sua storia finisce addirittura in tv al di fuori dei confini nazionali. Massimiliano Titone in questi giorni è stato al centro di un’indagine giornalistica alla trasmissione mandata in onda su Rsi, la radiotelevisione di Stato Svizzera. Con lui in studio anche una donna truffata che ha raccontato la sua storia che poi è analoga a quella di tutte le altre vittime.

In poche parole il falso profilo con la foto di Titone l’ha contattata, mano a mano l’ha conquistata promettendole anche che quell’amore platonico sarebbe diventato un amore vero e in questo modo si definiva la truffa. Il falso profilo a quel punto, con le più disparate scuse, ha cominciato a chiedere aiuti economici che in alcuni casi sono stati davvero importanti come ha raccontato la testimone di nome Francesca: “Bugia dopo bugia, non rendendomi conto di ciò che stava accadendo, io ho pagato 47 mila franchi (pari a circa 37 mila euro, ndc). Soldi che ho versato dal 18 giugno del 2016 al 25 aprile del 2017”.

Tantissimi i casi di truffe come questi segnalati alle forze dell’ordine e sempre con lo stesso metodo, utilizzando un profilo falso con le foto di Massimiliano Titone. Ora per il 48enne alcamese comincia ad avere seriamente paura, come ha testimoniato alla stessa tv svizzera: “Sono stato raggiunto più volte con tante chiamate telefoniche anche anonime, minacce, ricatti – racconta Titone -. Mi dicono ‘Se ti becco per strada ti spacco la faccia’. Ho il timore che qualcuno mi si possa presentare davanti e aggredirmi, spesso sono stato insultato da chi mi ha riconosciuto in quelle foto anche per strada. In alcuni casi sono addirittura dovuto fuggire”.

Della vicenda si sta occupando anche la polizia svizzera che però ammette le difficoltà di questo tipo di indagini. Per le vittime la possibilità di recuperare i soldi versati sono pari a zero, per Titone invece la beffa che deve rassegnarsi a continuare ad essere vittima del raggiro: “Il signor Titone – sostiene Enea Filippini, capo criminalità informatica per le Telecomunicazioni in Svizzera – deve mettersi il cuore in pace, per come la vedo io. Le sue foto sono in giro per la rete e per il mondo e non riuscirà più a fermarle”.