POLITICA

Partinico, presidente Dem in lista con centrodestra: ora i giovani chiedono la sua “testa”

La candidatura della partinicese Roberta Oliva (nella foto a destra), presidente provinciale dei giovani del Partito Democratico, in una lista organica al centrodestra in vista delle amministrative del prossimo 10 giugno a Partinico continua a far rumore e questa volta a prendere posizione è il segretario del fronte giovanile dei Democratici Antonino Musca (nella foto a sinistra) che parla di “comportamento inaccettabile”.

In queste ore si sta paventando la convocazione d’urgenza dei vertici del partito e c’è chi sussurra di una rimozione della Oliva dal suo ruolo leader in rappresentanza dei Gd provinciali di Palermo. In una nota stampa Musca, al contrario di quanto aveva detto la stessa presidente, sostiene che sarebbe stato violato lo statuto dei Giovani Democratici:

“Secondo l’articolo 18 – scrive Musca – l’adesione è incompatibile con candidature a sostegno di liste alternative ai valori e principi dei Gd e del Pd. È vero che non c’è una lista con il simbolo del Pd alle elezioni amministrative di Partinico ma è pur vero che la lista ‘Idea Sicilia. Popolari e autonomisti’ in cui è candidata l’Oliva è chiaramente espressione di un assessore regionale della Giunta Musumeci. E per noi Giovani Dem tutto questo è inaccettabile”.

Roberta Oliva aveva detto sin dal sorgere delle polemiche che non si sarebbe dimessa dal suo ruolo di presidente provinciale dei Gd, asserendo al contrario che si dichiarava convintamente “di sinistra”:

“La mia – ha scritto in una lettera di replica la stessa presidente Gd – è una candidatura indipendente, per amore del territorio, e che, purtroppo, non ho potuto fare nella lista del Partito Democratico, perché non c’è nessuna lista del Pd. Penso che il tempo per qualsiasi forma di scimmiottamento dei grandi sia finito, e rimango sbalordita dal fatto che questi quattro amici che si firmano nei comunicati si facciano muovere dal burattino di turno su fantomatiche nuove correnti. Chiederò io stessa al segretario regionale di convocare la Commissione di Garanzia per deliberare sulla legittimità della mia candidatura, convinta come sono che il mio impegno in politica non sia in contrasto con lo statuto del partito in cui milito da tanti anni, né del fronte giovanile di cui sono dirigente. Inizierà una fase nuova, più intima, lontana dalla stampa, e che ponga nuovamente al centro della discussione i grandi temi della nostra terra, uno per tutti: la questione morale, per troppo tempo rimasta all’ombra dei professionisti dell’antimafia. Talmente al buio che neanche gli amici e i compagni che mi attaccano riescono ad inserirla in nessun comunicato”.