CRONACA

Partinico, padre e figlio condannati per tentato omicidio: pestarono a sangue un allevatore

Padre e figlio di Partinico sono stati condannati, in abbreviato, a 6 anni di carcere a testa per il tentato omicidio di un allevatore nella cittadina partinicese. Si tratta di Antonino e Domenico Viola di 77 e 43 anni, accusati di aver aggredito Stefano Leone, 47 anni, anche lui di Partinico. Un processo scaturito in seguito alle indagini per il sanguinoso pestaggio di cui era stato vittima Leone. Episodio accaduto il 7 marzo del 2015 alla periferia della città, in un terreno di proprietà del demanio nella zona di Santa Caterina.

I due Viola, entrambi difesi dagli avvocati Mario Maggiolo e Oriana Leo, agirono con incredibile foga e inaudita violenza. Secondo la ricostruzione della polizia, sulla base di una certosina indagine, il contesto sarebbe stato quello di contrasti sorti per questioni di pascolo e confini. La colpa di Stefano Leone, di professione allevatore, difeso dall’avvocato Nicola Degaetano, sarebbe stata quella di far pascolare le sue pecore in un terreno per l’appunto pubblico.

Antonino e Domenico Viola hanno minacciato l’allevatore intimandogli di non portare più a pascolare le sue pecore in zona ma di fronte alla sua resistenza è scattato il pestaggio. In particolare, così come poi ha sostenuto in aula il pubblico ministero Maurizio Bonaccorso, Domenico Viola fu l’esecutore “materiale” del pestaggio mentre Antonino Viola lo avrebbe “istigato”. Il 43enne, con un bastone, colpì con estrema violenza ripetutamente Stefano Leone alla testa e in altre parti del corpo. Gli inquirenti avrebbero persino ricostruito il tentativo dei Viola di investire la vittima con un autocarro.

Leone riuscì solo per miracolo a salvarsi, scappando a piedi sino a trovare riparo in un autocarrozzeria dove chiese aiuto. Il titolare, vedendolo moribondo, lo portò all’ospedale di Partinico. Leone arrivò al nosocomio in gravi condizioni, su di lui vi fu anche la prognosi riservata per qualche giorno. Dallo sviluppo delle indagini, a seguito di una perquisizione in casa dei Viola, fu trovata una pistola calibro 8 illegalmente detenuta. Di quell’aggressione Leone ancora oggi porta i segni: perizie mediche hanno accertato che ha riportato infatti danni neurologici e fisici permanenti. Per questo, oltre ai 6 anni di condanna, il gup Patrizia Ferro ha anche riconosciuto alla vittima una provvisionale di 30 mila euro quale risarcimento danni.

“Attendiamo il deposito delle motivazioni entro 90 giorni – afferma l’avvocato Degaetano – ma a prescindere mi ritengo soddisfatto della sentenza di condanna perchè l’azione perpetrata dagli imputati in danno del mio assistito è stata caratterizzata da una violenza inaudita che ha lasciato sulla vittima segni indelebili sul fisico e sulla psiche che nessuna somma di denaro potrà mai cancellare”.