AMBIENTE

Balestrate, dopo 7 mesi e mezzo torna potabile l’acqua: campionamenti Asp negativi

Dopo 7 mesi e mezzo torna potabile l’acqua a Balestrate. Ieri il sindaco Vito Rizzo ha revocato l’ordinanza che aveva emanato il 23 dicembre scorsoi e che vietava per l’appunto la potabilità dell’acqua in seguito alle segnalazioni di torbidità e alle analisi effettuate dall’Asp di Palermo e dall’Amap, la società che gestisce il servizio idrico, nelle quali si appurava l’effettiva presenza di sabbia. A spingere il primo cittadino verso tale direzione non solo la mancanza di nuove segnalazioni di acqua torbida ma anche i risultati delle analisi effettuate dal Dipartimento di prevenzione Igiene e alimenti dell’Asp di Palermo:

“I risultati delle analisi dei campionamenti d’acqua – scrive il direttore Domenico Mirabile – prelevati da personale di questo ufficio e dall’unità di Partinico congiuntamente con i rappresentanti di Amap sono risultati conformi al decreto legislativo del 2001. L’ordinanza si ritiene possa essere revocata. Sarà cura di questa unità predisporre successivi campionamenti al fine di monitorare la qualità dell’acqua erogata”. “Per effetto di quanto comunicato – scrive nell’ordinanza di revoca il sindaco – si consente l’utilizzo per il consumo umano dell’acqua distribuita sul territorio”.

Nello stesso provvedimento il primo cittadino dispone che l’Amap garantisca costantemente l’erogazione di acqua conforme a tutti i parametri. Nel contempo Vito Rizzo invia la revoca dell’ordinanza e i relativi risultati dei campionamenti al ministero della Salute. Un aspetto non secondario, questo, dal momento che proprio nei giorni scorsi lo stesso ministero aveva scritto al Comune chiedendo al governo cittadino di “individuare tempestivamente le cause della torbidità e adottare i correttivi”, specificando inoltre che “è soggetta a sanzione la fornitura destinata al consumo umano in violazione delle disposizioni”.

Ne è seguita anche un’interrogazione parlamentare all’Ars presentata dalla deputata Valentina Palermi la quale aveva evidenziato anche l’ipotesi della presenta di agenti inquinanti nell’acqua, come la presenza di non meglio precisati batteri, cosa categoricamente smentita dall’Amap qualche ora dopo. Nel frattempo il consigliere comunale Giuseppe Curcurù aveva anche incalzato il governo cittadino paventando in punta di diritto la possibilità di recedere il contratto con Amap per “inadempienza”.

La torbidità dell’acqua sarebbe stata effetto di un collasso naturale della sorgente Martine che avrebbe causato un’infiltrazione di sabbia nell’acqua che ha raggiunto le vasche dell’acquedotto. Una presenza massiccia di sabbia che le vasche stesse proprio per questo non riuscivano a decantare.