CRONACA

Alcamo, scoperti corrieri delle armi: due arresti, in casa trovati anche candelotti

Dal capoluogo siciliano sino ad Alcamo: in questa tratta non viaggia solo droga, come notoriamente scoperto da numerose operazioni delle forze dell’ordine più o meno recenti. In questa “tratta” viaggiano anche armi ed a scoprirlo è stato il commissariato di Alcamo che ha arrestato due persone, entrambe alcamesi: Maurizio Accardo (nella foto a sinistra), 50 anni, con diversi precedenti alle spalle, e Davide Amato (a destra), 21 anni.

Su quest’ultimo erano anche caduti gli occhi della polizia da tempo perchè risulta essere un “figlio d’arte”, se così si può dire: infatti il papà Enzo, sorvegliato speciale, nel 2012 fu riconosciuto tra gli organizzatori dell’attentato dinamitardo ordito davanti al portone della segreteria politica dell’allora senatore Nino Papania. Accardo e Amato junior sono accusati di  porto abusivo di armi, munizionamento vario e materiale esplodente.

Entrambi sono stati sorpresi dagli agenti in auto di ritorno da Palermo con un sacchetto di grosse dimensioni contenente di un fucile a canne mozze con matricola abrasa calibro 28, di una carabina di precisione calibro 9 Flobert e circa cento cartucce inesplose di entrambe i calibri. Poi in casa di Davide Amato sono stati trovati altri 4 candelotti del tipo fuochi d’artificio acquistabili solo da soggetti muniti di autorizzazione di polizia e una pistola semiautomatica Colt 7.65 oltre a numerose munizioni.

Da tempo i poliziotti del commissariato di Alcamo avevano messo gli occhi addosso ai due e il fiuto investigativo ha trovato riscontro. Soprattutto è stato Accardo a tirare su di sè le attenzioni considerando i suoi strani e continui spostamenti da Alcamo a Palermo, anche più volte in una stessa giornata, e che finivano poi verso strade di campagna nei dintorni alcamesi. Viaggi che il 50enne, già in passato condannato per detenzione abusiva di armi, faceva sempre con Enzo Amato per l’appunto.

Ma l’ultimo di questi viaggi gli è stato fatale. La polizia ha atteso il rientro da Palermo dell’auto su cui si trovavano i due compari e veniva intercettata nel tratto autostradale tra l’uscita di Alcamo est e quello di Castellammare del Golfo. Gli agenti hanno seguito il veicolo che nel frattempo imboccava la provinciale 47 dove Accardo e Amato forzano il posto di blocco della polizia ad altissima velocità.

E’ iniziato l’inseguimento e nel frattempo dall’auto dei sospettati veniva gettato un sacchetto voluminoso, ma poco dopo un’altra auto della polizia sbarrava loro la strada e concludendo la folle corsa. Nel contempo veniva recuperato il sacchetto che era stato lanciato dall’auto dove si faceva la scoperta che al suo interno vi erano due armi, il resto poi nella perquisizione domiciliare a casa di Amato.

Il 21enne aveva escogitato un perfetto nascondiglio: la pistola era stata occultata all’interno di una cassetta posta sotto terra vicino il muro dell’abitazione. Gli investigatori sono convinti che Amato e Accardo abbiano acquistato le armi a Palermo o comunque in questa provincia e che avrebbero avuto in mente di fare altre “compere” dal momento che sono stati trovati con addosso anche 2 mila euro.
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