CRONACA

Partinico, minacce di morte al vicesindaco per un’intervista: si scatena il mondo degli animalisti

Insulti di ogni tipo, accuse pensatissime, epiteti indicibili, persino minacce di morte. Vittima di tutto questo il vicesindaco di Partinico Maria Grazia Motisi letteralmente travolta dalla bufera. Intanto lo stesso amministratore ha già contattato il suo legale e preannuncia che depositerà una denuncia.

Contro di lei si sono scatenati gli animalisti, o presunti tali, che da una nota pagina facebook che conta migliaia di iscritti (Pelosi nel cuore) i quali senza freni hanno attaccato la Motisi per una dichiarazione televisiva nella quale sosteneva testualmente che: “Se si chiama cane randagio un significato ce l’ha, significa che è un cane che vuole vivere libero. Se un cane vive in uno stabile vuol dire che un proprietario ce l’ha, ma se è il cane vive in mezzo alla strada è un cane randagio. Ma glielo vogliamo consentire a questi cani di essere liberi, o li vogliamo per forza incastrare?”.

Oggi dalle pagine del Giornale di Sicilia, che riporta la notizia, la stessa vicesindaco precisa meglio quello che avrebbe voluto dire: “Quel che volevo dire è che magari un cane ama vivere libero piuttosto che stare chiuso in una struttura. Si è perso il valore della natura, tutto per forza deve essere controllato dall’uomo. Quando mi riferisco alla libertà dei randagi non parlo certo di libero arbitrio, a cui malignamente qualcuno ha fatto riferimento, ma di natura di cui si è perso il senso”.
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