CRONACA

Partinico, rabbia e lacrime per la famiglia Cucchiara: “Rapinati, in stato di choc e anche sotto processo”

“Quell’alba non la dimenticherò più, è un segno indelebile che ci portiamo ancora oggi tutti dentro”. Ha la voce quasi trotta dal pianto Maria Grazia Cucchiara, 46 anni, titolare della gioielleria di Partinico che oggi si ritrova con un processo a carico del padre Francesco, 87 anni, e con una richiesta di risarcimento danni da 100 mila euro.

A chiedere quei soldi è colui il quale insieme ad altre quattro persone il 20 novembre del 2013 tentò di rapinare la famiglia Cucchiara, fingendosi appartenente alle forze dell’ordine. Il bandito, Mariano Parisi, fu colpito al polso da un colpo di pistola che l’87 fece esplodere dal balcone di casa. Per quella ferita oggi il rapinatore chiede il risarcimento per i danni fisici. Un doppio trauma per la famiglia di gioiellieri, costretti non solo a dover subire quell’alba di terrore per quell’interminabile mezzora ma ora a dover persino affrontare un processo a parti sostanzialmente invertite.

A chiedere giustizia è chi li ha rapinati, chi ha violato la loro intimità, chi gli ha fatto del male. Francesco Cucchiara è infatti stato rinviato a giudizio con l’accusa di tentato omicidio e alla soglia dei 90 anni dovrà affrontare un dibattimento in aula. Lui prova a ricordare quel che accadde e continua a ripetere sempre la stessa cosa: “Ho agito solo per difendere la mia famiglia, ho avuto paura per mia figlia che aveva la pistola puntata in testa”.

Maria Grazia Cucchiara, infatti, era stata portata dai banditi dal primo piano dell’abitazione al piano terra: la banda a quel punto decise di andare via, di non provare più a derubare la gioielleria che è attigua alla casa in cui abita la donna con il marito ed i genitori. L’anziano uscì dal balcone, prese l’arma che deteneva regolarmente e sparò: quattro colpi, uno colpì al polso Parisi mentre si stavano introducendo nell’auto per fuggire via.

“Mio padre ha reagito sparando, si sono portati di forza mia mamma, l’hanno presa a pugni, – racconta Maria Grazia -, hanno poi preso me con una pistola puntata alla tempia, mio padre ha reagito sparando temendo che portassero via me. Spero nella giustizia, ho grande fiducia della magistratura. Di sicuro la tranquillità ce l’hanno tolta per sempre. E oltre il danno la beffa con questa richiesta di risarcimento da 100 mila euro. Noi ancora oggi lottiamo per superare il terribile trauma. Dico solo che se quel bandito fosse rimasto a casa a badare alla propria famiglia non sarebbe successo ciò che è accaduto”.

Parisi con i complici venne preso poco dopo dai carabinieri che chiusero il cerchio sulla banda che si scoprì aver commesso diverse altre rapine, anche violente, tra Palermo e provincia e persino nel trapanese.

NELLA FOTO FRANCESCO E MARIA GRAZIA CUCCHIARA
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