ENTI LOCALI

Partinico, rischio corruzione: ai raggi X tutti i dipendenti comunali. Estesa norma “anti-massoneria”

Entro 30 giorni tutti i dipendenti e contrattisti del Comune di Paritnico dovranno sottoscrivere un’autocertificazione e dichiarare di non aver conflitti d’interesse o eventuali iscrizioni a logge massoniche. La direttiva arriva dal segretario generale del Comune Lucio Guarino con cui si vuole sostanzialmente verificare la posizione di ogni singolo impiegato del municipio.

Una ricognizione che servirà soprattutto in chiave di contrasto ad eventuali fenomeni di corruzione o a tentativi potenziali di infiltrazioni. Questo quanto disposto nel nuovo Piano Triennale di Prevenzione alla Corruzione e Trasparenza 2019-2021: “Con questa operazione – afferma il segretario Guarino – si vuole mirare a prestare particolare attenzione ad attività non consentite o comunque incompatibili con la mansione a vario titolo di impiegato pubblico. Con tali direttive abbiamo anche aggiunto ulteriori restrizioni alle cause di conflitto degli interessi da tutelare del Comune rispetto al nostro regolamento e alle norme in materia”.

A spiccare, tra le novità introdotte, l’obbligo di dichiarare eventuali affiliazioni a logge massoniche esteso anche a dipendenti, contrattisti e figure apicali in servizio all’ente, mentre la legge regionale aveva introdotto già nel 2012 questo obbligo solo a sindaco, assessori e consiglieri comunali. Ragion per cui tutti i dipendenti del Comune dovranno produrre al Responsabile del Settore I apposita dichiarazione sostitutiva di certificazione. Allargato anche il raggio dei potenziali conflitti di interesse degli impiegati.

Non si potranno quindi svolgere incarichi a favore di soggetti nei confronti dei quali la struttura di assegnazione del dipendente ha funzioni relative al rilascio di concessioni, autorizzazioni o nulla-osta, anche in forma tacita; o ancora sarà vietato assumere lavori per aziende di beni o servizi che forniscono prestazioni per l’amministrazione; non si potranno allo stesso modo assumere incarichi per quei soggetti privati che detengono rapporti di natura economica o contrattuale con l’amministrazione o che nel passato biennio hanno avuto interessi economici significativi in decisioni o attività inerenti all’ufficio di appartenenza.

Infine il dipendente comunale non potrà assumere incarichi sempre per quei soggetti verso cui la struttura di assegnazione svolge funzioni di controllo, di vigilanza o sanzionatorie, o per aziende che possono creare nocumento all’immagine dell’amministrazione, anche in relazione al rischio di utilizzo o diffusione illeciti di informazioni di cui l’impiegato è a conoscenza per ragioni di ufficio.

Il testo contempla anche il divieto per  i dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni, di svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell’attività dell’amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri.

“Lo scopo della norma – aggiunge Guarino – è quello di scoraggiare comportamenti impropri del dipendente, che durante il periodo di servizio potrebbe sfruttare la propria posizione all’interno dell’amministrazione per precostituirsi delle situazioni lavorative vantaggiose presso il soggetto privato con cui è entrato in contatto in relazione al rapporto di lavoro”.