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Partinico, terzo “no” all’esternalizzazione della casa di riposo: le “curiose” statistiche

Ieri per la terza volta consecutiva il consiglio comunale ha bocciato l’esternalizzazione della gestione della casa di riposo “Canonico Cataldo”. Il che significa che il municipio dovrà mantenere a proprie spese la struttura, che costa all’incirca mezzo milione di euro l’anno, a meno di clamorose decisioni da parte del commissario straordinario Rosario Arena.
Quel che emerge è una curiosa statistica e cioè la confusione stessa che attorno al tema è regnata sovrana nella testa degli stessi consiglieri comunali. Mettendo a confronto le tre sedute di consiglio con lo stesso oggetto all’ordine del giorno (la prima il 5 dicembre 2018, la seconda il 10 aprile scorso e la terza per l’appunto ieri), viene fuori che appena 10 consiglieri su 24 sono stati sempre presenti ed hanno votato con coerenza, cioè sempre allo stesso modo.
In pratica poco più di un  terzo mentre la stragrande maggioranza ha cambiato orientamento o addirittura ha seguito con distacco la vicenda assentandosi almeno in una delle tre votazioni. Ad appartenere alla fascia dei coerenti e sempre presenti Toti Comito, Gaspare Sollena, Caterina Di Liberto e Mauro Lo Baido tra coloro che hanno sempre votato “sì” all’esternalizzazione, e poi Renzo Di Trapani, Piero Rao, Giusi Di Capo, Gioacchino Albiolo, Emiliano Puleo e Giuseppe Barbici che invece hanno sempre votato “no”.

Da qui in poi il vuoto: ci sono consiglieri che hanno votato in modo difforme da una seduta ad un’altra e spesso assenti in questi momenti istituzionali importanti per la vita di una città. per semplice curiosità ci sono poi due esatti estremi: figura una consigliera che addirittura nelle tre sedute ha votato sempre in modo diverso: parliamo di Simona Ganguzza (nella foto a sinistra) che la prima volta votò “no”, la seconda “sì” mentre ieri si è astenuta; e poi c’è la consigliera Eleonora Rappa (a destra) che invece in tutte e tre le votazioni è sempre stata assente, un vero record.