Enti locali

Partinico, forniture ed appalti sospetti al Comune: partono controlli ai raggi X

All’esame del segretario generale del Comune Lucio Guarino (nella foto) tutti gli appalti e i servizi affidati dagli uffici negli ultimi 8 mesi superiori ai 5 mila euro. In pratica tutto, o quasi, sarà passato in rassegna da un’attenta analisi della segreteria per verificare che i vari responsabili dei Settori abbiano seguito le direttive che lo stesso Guarino aveva impartito ad inizio anno in tema di anticorruzione.

Secondo rumors pare che questi controlli siano scattati in seguito ad alcuni “sospetti” di procedure non regolari, con particolare riguardo ai Servizi sociali. In tal senso però il segretario generale tenta di gettare acqua sul fuoco:

“Con questa attività – precisa – vogliamo garantire solo la legittimità dell’azione amministrativa sulla base del nuovo Piano Anticorruzione. Ho dato disposizione a tutti i responsabili di Settore di trasmettere gli atti di affidamento per lavori, servizi e forniture. Se dovessero essere accertate delle violazioni scatteranno le conseguenti procedure sanzionatorie”.

Su questo fronte il Comune ha molto investito in questi ultimi tempi: ha infatti provveduto non solo a disporre questo nuovo Piano, che prevede misure molto restrittive nell’ottica di respingere qualsiasi tentativo di infiltrazione criminale all’interno della pubblica amministrazione, ma ha anche appositamente formato i vari responsabili dei settori e i dipendenti con dei corsi specifici.

Ad inizio di quest’anno proprio il Comune di Partinico ha firmato un apposito protocollo di legalità con la prefettura di Palermo insieme ad altri 6 enti locali nell’ottica di “alzare il tiro” nel contrasto alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione. Ad essere stata adottata un’apposita piattaforma per intensificare i controlli nei settori considerati sensibili. Si tratta di uno dei primi casi in Italia.

Oltre a Partinico sono stati coinvolti Borgetto, Balestrate, Camporeale, Corleone, Montelepre e Trappeto che in comunione hanno approvato il Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione, redatto in collaborazione con il Consorzio Sviluppo e Legalità che ha introdotto in tutte le amministrazioni interessate nuovi dispositivi di controllo su appalti e concessioni. Le acquisizioni delle comunicazioni antimafia nei settori a rischio devono essere richieste anche per importi economici al di sotto della soglia stabilita per legge, su servizi e lavori pubblici.

Contratti, affidamenti e autorizzazioni a sub contratti, a loro volta devono essere preceduti da controlli sui dati forniti dalle imprese da parte della prefettura. In caso di informativa ostativa, i Comuni possono annullare l’aggiudicazione. I titolari delle imprese rischiano di perdere l’appalto nel caso in cui non denuncino tentativi di concussione.

Ed ancora, in caso di misure cautelari rivolte ai vertici delle aziende o di rinvio a giudizio per peculato o concussione legati ad una turbativa d’asta, scatterebbe in automatico la rescissione del contratto. Introdotti anche maggiori controlli sulle informazioni antimafia anche nel settore delle concessioni urbanistiche e dell’edilizia privata. Contratto a rischio di rescissione per l’impresa, anche in caso di mancati pagamenti degli oneri previdenziali e assicurativi dei propri dipendenti.

In questo contesto previste anche specifiche verifiche per tutte le società partecipate dei Comuni. L’idea del protocollo è nata dopo la lettura dell’ultimo rapporto delle forze dell’ordine sulla criminalità organizzata. La maggior parte dei Comuni aderenti fanno parte dello stesso mandamento  mafioso, da qui un progetto condiviso per rafforzare le istituzioni.