Cronaca

Alcamo, Nicastri non diede soldi a Messina Denaro: dubbi sulla destinazione dei soldi in busta

Arrivano le motivazioni del processo “Pionica”, che ha visto alla sbarra tra gli altri i due fratelli imprenditori di Alcamo, Vito e Roberto Nicastri entrambi condannati a 9 anni ciascuno in primo grado perchè avrebbero messo le loro aziende a disposizione per mettere a segno gli affari illeciti dei boss.

Spiazza un pò tutti la tesi del Gup Filippo Lo Presti che seppur conferma che Vito Nicastri, soprannominato il “re dell’eolico” per gli enormi affari nell’ambito del settore dell’energia alternativa, sia colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa, comunque sostiene che non diede soldi al superlatitante Matteo Messina Denaro.

Episodio che venne documentato nel corso del processo e su cui si fece molta leva: si disse che Vito Nicastri in una busta consegnò denaro a Michele Gucciardi, capomafia di Salemi, perché questi la consegnasse al boss. Addirittura si parlò di un Nicastri finanziatore della latitanza di Messina Denaro.

Secondo il Gup mancherebbe gli elementi che garantiscono la certezza che la busta con i soldi fosse indirizzata proprio al latitante, tanto meno che lo stesso imprenditore dell’eolico sapesse quale sarebbe stata la destinazione.