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Partinico, la strage del 1947 alla Cgil: domani la commemorazione

Domani, martedì 22 giugno, alle ore 10 a Partinico la Cgil ricorderà il 74° anniversario della strage di Partinico dove morirono  i due sindacalisti Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono; con loro furono feriti Leonardo Addamo, Salvatore Patti e Giuseppe Salvia. Ad essere ricordati anche gli attentati che alla stessa data si verificarono alle Camere del Lavoro di Borgetto, Carini, Cinisi, Monreale, San Giuseppe Jato ad opera di uomini della banda di Salvatore Giuliano.

A Partinico accadde il fatto più grave: le camionette dei banditi passarono lanciando bombe a mano e sparando colpi di mitra contro la sede dove erano riuniti i dirigenti sindacali. Casarrubea morì sul colpo mentre Lo Iacono, ferito con trenta colpi di arma da fuoco, morì dopo sei giorni di agonia in ospedale. Nel 2019, in occasione dell’anniversario, a Palermo furono intitolate due strade a Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono. La manifestazione si terrà in corso dei Mille davanti l’allora sede della Cgil in cui ci fu l’assalto nel 1947.

Qui sarà deposta una corona di fiori e si terranno brevi interventi. Alla manifestazione parteciperanno i familiari delle vittime, tra i quali Maurizio Casarrubea, nipote di Giuseppe,  Francesco Lo Iacono,  figlio di Vincenzo, Antonia Addamo, figlia di Leonardo. Inoltre tra gli altri interverranno Totò Bono, segretario della Camera del Lavoro di Partinico, la commissione straordinaria prefettizia del Comune di Partinico e Dino Paternostro, del dipartimento legalità della Cgil di Palermo.

Per la Camera del Lavoro di Partinico questo è diventato un evento commemorativo che si svolge ogni anno, considerato un segno di un debito di riconoscimento per Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono, Leonardo Addamo, Salvatore Patti e Giuseppe Salvia che rappresentano le radici del movimento sindacale a Partinico. Con le generazioni che si susseguono si ritiene doveroso rinnovare la memoria storica di Partinico.

Casarrubea e Lo Iacono sono oggi considerati dai vertici della Cgil due dirigenti sindacali costruttori di democrazia, portatori della cultura del lavoro, simboli di quell’epopea di scontri nelle campagne che culminò con la strage alla Camera del Lavoro di Partinico e con gli assalti alle altre Camere del Lavoro della zona, durante i quali furono uccisi tanti altri dirigenti sindacali nel tentativo di bloccare con il terrore il movimento dei contadini che in Sicilia lottava per il lavoro e i diritti.

La strage di Partinico viene storicamente considerata la prosecuzione della strage di Portella della Ginestra. I due episodi avvennero a distanza di un mese e mezzo.