Cronaca

Partinico, scandalo rifiuti, revocata misura cautelare all’ingegnere del Comune

Il tribunale del riesame di Palermo, secondo quanto riporta l’agenzia Agi, ha revocato la sospensione dal servizio imposta il 16 luglio scorso all’ingegnere Giuseppe Gallo, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Palermo sul business dei rifiuti a Partinico. Nell’operazione della guardia di finanza erano stati arrestati due imprenditori, Michele Lo Greco e il cugino Stefano con la convivente, Valentina Mangano: i tre erano andati ai domiciliari, con accuse che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta all’intestazione fittizia, dall’inadempimento di contratti relativi a pubbliche forniture fino all’impiego di fatture false per operazioni inesistenti.

A Gallo, responsabile del settore Lavori pubblici e servizi ambientali del Comune di Partinico, indagato con l’ipotesi di abuso d’ufficio, era stata imposta una misura interdittiva ma adesso il suo legale, l’avvocato Raffaele Bonsignore, è riuscito a ottenere l’annullamento del provvedimento: non si conoscono le motivazioni, che saranno depositate dalla sezione feriale del riesame entro 45 giorni.

Il legale ha sostenuto, nel proprio ricorso, che i favori addebitati al dirigente municipale sarebbero stati insussistenti e che in particolare sarebbe stato lui a revocare l’affidamento di alcuni servizi alla Cogesi, la società dei Lo Greco al centro dell’indagine del pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, con i pm Andrea Fusco e Vincenzo Amico.

L’inchiesta aveva ricostruito il grande business della raccolta dei rifiuti, che sarebbe stato gestito in modo spregiudicato dai Lo Greco, pronti a far fallire alcune società per frodare i creditori, nascondendo e reinvestendo i profitti in nuove aziende create a bella posta: è indagato anche uno zio di 71 anni, Vincenzo, con Antonino Giammalva, consulente fiscale di 55 anni. Gli imprenditori si sarebbero mossi, oltre che a Partinico, a San Giuseppe Jato e San Cipirello (Palermo) e avrebbero riutilizzato i cospicui guadagni anche in affari esteri, a Montecarlo.

Nel blitz, denominato Cogenesi, era stato disposto anche il sequestro di numerosi beni: immobili, imprese, auto di lusso, depositi bancari e gioielli per un ammontare complessivo di due milioni e mezzo. La Cogesi aveva guadagnato moltissimo come concessionaria del servizio di noleggio dei mezzi di raccolta dei rifiuti dell’amministrazione partinicese, oggi guidata da commissari prefettizi. Gallo, secondo l’accusa, avrebbe agito nell’interesse dei Lo Greco, riuscendo a evitare che venissero mosse loro contestazioni riguardo ad alcune inadempienze relative al nolo di mezzi, erogato – secondo la Procura – in misura inferiore rispetto a quanto dichiarato.