Ambiente

Partinico, “no” all’ipotesi inceneritore in contrada Sant’Anna, sale la paura

Sale la preoccupazione a Partinico per l’ipotesi di realizzazione di un inceneritore. Il progetto è stato presentato dalla società Iperdue srl e prevede la realizzazione di un impianto in contrada Sant’Anna con attività di stoccaggio, trattamento e incenerimento dei rifiuti di ogni tipo, quindi differenziati e indifferenziati. Il 21 luglio si terrà la prima conferenza dei servizi in cui i vari Enti coinvolti in materia di pareri e autorizzazioni saranno chiamati ad esprimere il loro parere. Tra questi vi è ovviamente anche il Comune di Partinico. Il partito della Rifondazione comunista in una nota esprime il proprio dissenso a questo progetto e invita i commissari straordinari del Comune a non dare alcuna autorizzazione.
Ecco la nota integrale:

Il Circolo Peppino Impastato del Partito della Rifondazione Comunista esprime il proprio vigoroso dissenso sulla possibilità che a Partinico venga realizzato un inceneritore.

Il progetto è stato presentato dalla società Iperdue srl e prevede – come chiaramente si può leggere dagli atti – la realizzazione di un impianto in c.da Sant’Anna con attività di stoccaggio, trattamento e incenerimento dei rifiuti di ogni tipo (differenziati e indifferenziati). Il 21 luglio si terrà la prima conferenza dei servizi in cui i vari Enti coinvolti in materia di pareri e autorizzazioni saranno chiamati ad esprimere il loro parere. Tra questi vi è ovviamente anche il Comune di Partinico.

Abbiamo pertanto immediatamente inviato una missiva alla Commissione prefettizia affinché rappresenti in tale riunione la contrarietà di un territorio che ha già abbondantemente vissuto nell’inquinamento e nella devastazione ambientale per le note decennali vicende connesse alla distilleria Bertolino.

Dal punto di vista politico e strategico quando, finalmente, la raccolta differenziata comincia a raggiungere percentuali soddisfacenti in linea con le scelte strategiche dell’Europa che punta ad una economia circolare, alla prevenzione nella produzione e al riciclo dei rifiuti, il nostro territorio rischia una seria retromarcia con l’allocazione di un impianto che – come è possibile immaginare facilmente – diverrà in poco tempo la destinazione di tutta la raccolta rifiuti del comprensorio e probabilmente di tutta l’isola. E questo avverrà in una Regione Sicilia priva di un chiaro Piano Rifiuti e di un’iniziativa politica che punti ad incentivare e avviare la costruzione di impianti di trattamento dei rifiuti differenziati, la riduzione del rifiuto e la cultura del riciclo.

Dal punto di vista ambientale, bruciare significa immettere in atmosfera sostanze inquinanti, ineliminabili anche in presenza delle migliori tecnologie.

Ci siamo sempre espressi chiaramente contro ogni forma di incenerimento e siamo convinti che vada immediatamente bloccata sul nostro territorio, già troppo martoriato, ogni iniziativa dannosa per una comunità che invece ha bisogno di riscatto.

Partinico deve ritornare ad essere centro nevralgico di un comprensorio in forte crescita com’è quello del golfo di Castellammare, paese di servizi, di agricoltura, di commercio. Non certo ricettacolo di rifiuti o, peggio ancora, di camini che immettano nell’aria sostanze inquinanti e pericolose.

Ci appelliamo alla Commissione prefettizia affinché quello che sarà espresso non sia soltanto un parere di tipo burocratico, ma una riflessione più ampia che tenga conto della storia del nostro paese, dell’inquinamento subito e delle lotte ambientali che sono state portate avanti per lungo tempo.

Parallelamente, invitiamo alla mobilitazione tutte le realtà politiche, sociale e soprattutto ambientale della città e del comprensorio in generale. Non lasciamo che questo territorio venga ulteriormente devastato: meritiamo di abitare un territorio vivibile, non rinunciamo al benessere e alla qualità della nostra vita.