Gli incassi previsti

Alcamo, i parcheggi fruttano, gli impianti sportivi e i teatri no

I parcheggi garantiscono al Comune di Alcamo importanti entrate, in forte perdita invece teatri e impianti sportivi. E’ questo il quadro che emerge dalle previsioni di spesa dei servizi a domanda individuale. Una manovra che comporta una spesa complessiva stimata per il 2023 di circa un milione e mezzo di euro, poco meno della metà saranno invece gli incassi.

Sono i parcheggi a pagamento la quota di entrate più rilevante per il municipio Alcamo, irrisorie invece quelle per impianti sportivi e luoghi culturali. La proiezione di spese e incassi è stato un atto necessario incardinato all’interno del bilancio che è stato approvato prima dalla giunta e poi dal consiglio comunale.

Nello specifico, per gli impianti sportivi i costi del Comune per la gestione, quindi per energia elettrica, gas, personale e varie altre spese necessarie per il funzionamento, saranno pari a 258 mila euro e l’incasso sarà di 25 mila. Per i teatri Euro e Marconi le spese saranno 140 mila e gli incassi appena 4.500 euro. Come si diceva sono sicuramente i parcheggi a pagamento i più redditi per il municipio. A fronte di spese pari a 337 mila euro, gli incassi in previsione supereranno di poco i 300 mila euro.

Alta anche la copertura per quanto concerne la gestione del centro per disabili psichici “Oronzo De Giovanni”: se le spese saranno di 182 mila euro, gli incassi arriveranno a 160 mila grazie ai fondi di Asp e Regione. Ultimo capito è quello riguardante la refezione scolastica: spese per 615 mila euro e incassi previsti con i ticket a carico dei genitori stimati in circa 160 mila euro. In totale la media della copertura dei costi sarà del 48 per cento. Il Comune di Alcamo, sulla base del certificato relativo al rendiconto della gestione dell’anno 2021, penultimo esercizio precedente a quello di riferimento, non risulta essere strutturalmente deficitario. E proprio per questo non è soggetto all’obbligo di copertura dei costi di gestione dei servizi pubblici a domanda individuale in misura non inferiore al 36 per cento.