Strade allagate

Carini, acquazzone e danni, sfogo del sindaco “Territorio violentato”

I danni provocati nell’ultimo acquazzone su Carini, lo scorso 31 maggio, hanno spinto il sindaco Giovì Monteleone attraverso i social ad uno sfogo. Il suo dito puntato contro gli abusi edilizi e il mancato rispetto dell’ambiente per decenni. Fenomeni che oggi si stanno scontando pesantemente.

Nel corso dell’ultimo acquazzone si sono verificati danni con allagamenti su alcune strade (via Manganelli, via Roma, via Torretta). Allagati anche qualche abitazione ed esercizio commerciale in via don Luigi Sturzo e all’ingresso del plesso scolastico Ninni Cassarà. Si sono staccati alcuni intonaci dei bagni della scuola “Falcone” e sono esondati i torrenti Milioti e Vernagallo.

Un bilancio pesante seguito anche dalle solite polemiche e le accuse nei confronti della pubblica amministrazione. Il sindaco ha risposto così:

“Purtroppo dopo aver violentato il territorio costruendo per decenni sui fiumi e accanto i fiumi sui corsi d’acqua , abolendo le cunette a bordi strada ove scorreva l’acqua pluviale, l’unico intervento veramente strutturale sarebbe ripristinare gli alvei dei torrenti dei corsi d’acqua e le cunette. Quindi demolire le case e le strade costruite sopra e si capirà che ciò non è fattibile in pochi giorni, né anni. Ma prima o poi ci penserà la natura a riprendersi ciò che le è stato tolto. Abbiamo presentato dei progetti per prevenire gravi pericoli che potrebbero essere causati dal dissesto idrogeologico ma ci vogliono parecchi milioni di euro e i tempi non sono prossimi. Stiamo scontando gli errori che abbiamo fatto da due generazioni”.