L’attacco di rifondazione comunista

Partinico, Genova e le false invalidità “Tutti sapevano…”

Tiene banco nei corridoi della politica di Partinico l’inchiesta scandalo sulle false invalidità culminato nell’operazione di ieri della finanza con l’arresto di 6 persone, tra cui quella dell’assessore Agostino Genova. Era lui il presunto capo della cricca, quello che entrava addirittura nei sistemi informatici e sistemava le pratica anche a chi non ne aveva diritto in cambio di soldi o gioielli.

Rifondazione comunista parte all’attacco e non risparmia l’amministrazione comunale e il sindaco, accusati di “sapere” ma di essersi comunque imbarcati Genova in giunta per ragioni politico-elettorali.

U commento anche sulle intercettazioni choc in cui Genova, a proposito delle false invalidità che metteva in piedi, diceva: “Da 40 anni ammogghiu, a me la finanza me la suca”. “UN sistema impregnato dal malaffare”.

Ecco il documento integrale di Rifondazione comunista

AGOSTINO GENOVA, IL MAGO DELLE PENSIONI

Alzi la mano chi non sapesse che nelle concessioni delle pensioni di invalidità spesso, anche chi ne avrebbe diritto, a prescindere, debba far ricorso alla “parrata” (un modo gentile per non dire corruzione, che come termine è più brutto ed evoca “cosi tinti”) all’amico dottore o a quello di qualche CAF o a qualche altro santo in paradiso.

Ogni tanto qualcuno di questi galantuomini resta impigliato nella rete di qualche controllo delle forze dell’ordine e si scopre che da quarant’anni “ammugghiava” carte con un senso dell’impunità, della mancanza di dignità da far assurgere l’illegalità a volgare pratica quotidiana. Quel senso dell’impunità che arriva anche al punto di farsi nominare come assessore all’aria fritta del nostro beneamato comune , perché comunque un ruolo politico, anche di infimo grado, serve a dare lustro. Un comune ormai da tempo avvezzo a questo tipo di scandali che, periodicamente, lo portano al (dis)onore delle cronache.

Possiamo dirci meravigliati da questa vicenda? Ovviamente no.

Siamo però dispiaciuti che personaggi del genere godano di visibilità politica; tutti sapevano, ma pur di racimolare voti si chiudono non uno, ma tutti e due gli occhi, le orecchie e si imbarca nel proprio partito o nella propria amministrazione un simile galantuomo.

Eravamo sul finire dell’estate dell’anno scorso quando a Partinico e dintorni comparvero i manifesti elettorali giganti che invitavano l’elettore a votare per la Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro, ed esprimere la propria preferenza per Agostino Genova.

Quei manifesti, che saranno costati fior di quattrini sia per le grandi dimensioni che per lo spazio a cui erano destinati, non riportavano a quale elezioni facessero riferimento dato che eravamo a ridosso delle elezioni regionali e anche di quelle amministrative del comune di Partinico che si sarebbero tenute poco più di un mese dopo.

Come a dire “io sono candidato come sempre e per sempre”.

La sua precedente candidatura risale infatti all’anno prima in occasione delle amministrative di Palermo, vinte dal centrodestra di Lagalla, coalizione che ha potuto godere anche di quel pacchetto di voti che Agostino Genova porta sempre con sé ovunque e con chiunque si presenti in lista e in coalizione.

Oggi gli organi inquirenti tentano di fare luce proprio sulla provenienza di questo pacchetto di voti, delle fortune accumulate e della sua “passione” per la politica.

E la storia che hanno iniziato a raccontarci sembra di averla sentita già in altre occasioni perchè ancora una volta investe il mondo della politica e della sanità e ci parla di un sistema marcio che stava in piedi da decenni in cui politicanti, autorità sanitarie, faccendieri e colletti bianchi acceleravano o peggio ancora falsificavano pratiche di invalidità civile in cambio di un cospicuo compenso economico, oltre al debito elettorale da ripagare ad ogni tornata di elezioni.

Dal punto di vista politico, tutto sembra comunque risolto: revoca delle deleghe assessoriali che si sono affrettati a definire marginali ed espulsione dal partito. TROPPO POCO PER RIPULIRSI LA COSCIENZA!

Quello che emerge è un sistema  impregnato alla radice dal malaffare e dalla corruttela; un sistema che sembra essere concepito per gli arrampicatori senza scrupoli, che sembra essere sfruttato solo per il carrierismo e per l’arricchimento personali.

Serve un riscatto, il riscatto di una società in cui la ribellione a questo sistema si manifesti non con l’astensione dal voto ma piuttosto con l’appoggio alle forze sane che si impegnano in politica senza fini personali e con la sola volontà di migliorare le condizioni di vita del territorio in cui si vive.

Partito della Rifondazione Comunista

circolo ”Peppino Impastato” di Partinico