A vuoto il bando

Partinico, quei beni confiscati che nessuno vuole

Sfuma l’avviso pubblico del Comune di Partinico per individuare soggetti disponibili a gestire beni confiscati alla mafia. Alla scadenza dei termini del bando, emanato diversi mesi fa, una sola proposta era stata avanzata e per di più non accolta per alcune carenze documentali. E così al Comune restano sul groppone, per l’ennesima volta, diversi immobili confiscati: ben 82, tra terreni e strutture vere e proprie, che formalmente risultano ancora non assegnati.

Appena 18 invece quelli che sono stati dati in gestione. Una evidente sproporzione che in qualche modo pone un po’ il problema di come probabilmente, ancora oggi, in qualche modo incuta un certo timore la mafia. Anche se il ragionamento attorno ai beni confiscati è molto più ampio e complesso, difficile da poter indirizzare su una sola reale motivazione. “Non credo proprio che ci sia alcun timore – risponde sicuro il sindaco Pietro Rao -. I tempi sono totalmente cambiati, anche sul piano culturale non ho questa percezione di paura di ritorsioni del mafioso. Semmai i problemi ci sono ma di altra natura”.

Fatto sta che oggi la situazione è questa, e cioè che oltre l’80 per cento dei beni assegnati al Comune restano inutilizzati. Tutto questo nonostante i bandi siano stati diversi, specie negli ultimi anni. L’ultimo avviso era stato destinato ad individuare enti che dessero la propria disponibilità a gestire beni confiscati per finalità sociali. Una sola la proposta pervenuta e oltretutto non accettata perche incompleta. C’è da evidenziare che degli 82 beni diversi sono terreni. E per questo già il primo cittadino ha una sua chiave di lettura: “Resteranno inutilizzati – sostiene – per il semplice motivo che oggi nessuno va più in campagna.

Non ci sono nemmeno attività sociali di questo tipo. E’ difficile trovare qualcuno che possa gestire questo tipo di beni”. L’amministrazione comunale, che si è insediata dal novembre scorso, ha già in mente come poter svoltare sotto questo aspetto: “Stiamo mettendo il tappeto un’ampia programmazione – precisa Rao – che anzitutto prevede dei controlli stringenti attorno a quei beni affidati e non gestititi come da convenzione. Chi non lo fa senza indugi si vedrà revocata l’assegnazione”. Qualche frizione si era registrata in tal senso nei mesi scorsi con la Cooperativa Noe che gestisce un bene a Borgo Parrini. E’ stata siglata una nuova intesa e rilanciata l’attività e dunque l’amministrazione comunale ha dato la propria disponibilità ad attendere ancora qualche mese per verificare i risultati.

“D’altra parte – aggiunge il sindaco – premieremo associazioni, protezione civile e altri enti che fanno un’importante e riconosciuta azione sociale per assegnare loro locali idonei. Molto punteremo sulle scuole, la nostra idea è quella di rendere i beni confiscati funzionali agli istituti scolastici. In questo modo sono certo che invertiremo il trend delle assegnazioni”.