La polemiche

Alcamo, paura dimensionamento scolastico, addio alla S.G.Bosco?

“No” dell’amministrazione comunale all’ipotesi di dimensionamento scolastico della Regione che toccherebbe da vicino proprio il territorio di Alcamo. Se dovesse passare la bozza preparata dall’assessore regionale Mimmo Turano, di sicuro ad Alcamo perderebbe la sua autonomia l’ultima direzione didattica rimasta in piedi, la “San Giovanni Bosco”.

In tal senso il sindaco Domenico Surdi e l’assessore ai Servizi scolastici Mario Viviano sono intervenuti nel merito di questo piano regionale di dimensionamento e razionalizzazione provinciale della rete scolastica di ogni ordine e grado che scatterebbe dal 2024/2025. Prevede la verticalizzazione, ovvero l’aggregazione in istituti comprensivi delle direzioni e delle scuole medie di primo grado mirata a garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo d’istruzione. In questo modo scuole dell’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo grado formerebbero un unico istituto comprensivo, sopprimendo le istituzioni scolastiche autonome costituite da direzioni didattiche e scuole secondarie di I grado autonome.

“La circolare dell’assessore regionale Turano – dichiarano Surdi e Viviano -, delineando la soppressione delle direzioni didattiche e tenendo conto di una norma contenuta nella legge di bilancio nazionale che prevede un accorpamento degli istituti con meno di 900 studenti, tocca da vicino la nostra realtà scolastica locale. Una realtà che, come dimostrano i numeri, annovera al suo interno 4 istituti comprensivi ed una direzione didattica, la San Giovanni Bosco, che ha un trend delle iscrizioni sempre in crescita, a riprova del fatto che è un’istituzione scolastica sana e storicamente ben inserita nel contesto sociale cittadino”.

“La circolare di Turano – continua l’assessore Viviano – contiene dei criteri di rimodulazione della scuola regionale, e nello specifico alcamese, che risultano piuttosto astratti e calati dall’alto; fra l’altro non si capisce, come più volte riportato dai sindacati, perché l’assessore regionale non si avvalga dell’autonomia scolastica regionale e conseguentemente non adotti criteri di intervento tenendo delle realtà specifiche, anziché approvare ‘sic et simpliciter’ una norma nazionale che in Sicilia porterebbe alla sparizione di circa 92 istituti”.

Anche l’Anci Sicilia è intervenuta recentemente per trovare un percorso comune e fare emergere la centralità dei territori, attraverso un’iniziativa ad ampio raggio che tenga conto di tre fattori fondamentali: mobilità, salute e scuola. “Bisogna riformare il sistema scolastico considerando la dispersione scolastica e il calo demografico – concludono sindaco e assessore -. Lavoreremo a fianco delle nostre istituzioni scolastiche perché non possiamo permettere che i nostri ragazzi subiscano dei disagi derivati da scelte calate dall’alto senza un confronto con le singole realtà territoriali che, nello specifico alcamese, vanta una situazione positiva dove le classi dell’unica direzione didattica presente hanno un numero di alunni in crescita”.