Accolta istanza dal gup

Partinico, Comune parte civile a processo inquinamento Amap

Anche il Comune di Partinico sarà parte civile al processo nei confronti dei vertici dell’Amap sul presunto inquinamento delle zone costiere per lo sversamento dei fanghi dei depuratori non trattati. Così è stato stabilito questa mattina nell’udienza preliminare dal Gup del tribunale di Palermo.

Insieme a Partinico ammessi anche al processo contro i vertici Amap i Comuni di Palermo, Carini, Balestrate e Trappeto, oltre che diverse associazioni ambientaliste e di categoria, tra cui Legambiente.

La giunta di Partinico, guidata dal sindaco Pietro Rao, aveva deliberato la costituzione in giudizio in quanto il Comune di Partinico, in persona del legale rappresentante, fu annoverato parte offesa dai presunti reati commessi dagli imputati.

“La fondatezza della costituzione di parte civile del Comune di Partinico nei reati ambientali – sostenne la giunta nella delibera – consegue al fatto che il danno ambientale incide sul territorio, elemento costitutivo dell’Ente e dunque anche oggetto di un diritto della personalità dell’Ente medesimo che possiede anche la titolarità di un vero diritto soggettivo all’osservanza da parte dei privati delle norme regolanti la materia ambientale”.

In 5, tra tecnici e massimi vertici dell’Amap rischiano il processo per il presunto scandalo della mala gestione dei depuratori. Tra loro l’ex presidente Maria Prestigiacomo e l’attuale amministratore unico Alessandro Di Martino. L’accusa mossa dalla Procura è quella di aver sversato i reflui non trattati in mare. Accuse sempre respinte dall’Amap che ha garantito rispetto alla propria correttezza riguardo proprio alla gestione degli impianti.

Il caso venne fuori dopo un’indagine dei carabinieri forestali e dalla stazione di Balestrate sulla gestione tecnico-operativa dei depuratori delle acque reflue urbane di Acqua dei Corsari a Palermo e dei comuni di Balestrate, Carini e Trappeto.