Emanato bando

Castellammare, 17 beni confiscati alla mafia da affidare

Diciassette beni confiscati alla mafia potranno tornare ad essere utilizzati per finalità sociali a Castellammare del Golfo. Il Comune ha pubblicato il bando per la loro assegnazione. Si tratta in totale di 11 terreni, 7 fabbricati e un magazzino (in alcuni casi ci sono beni con terreni e fabbricati insieme messi a bando, ndr). Sono sparsi tra le contrade Bocca della Carruba, Balata Inici, Ciauli, Dagala secca, Cinisara, Aversa, Piano Vignazze, Marmora e Conza Cala Rossa, e nelle vie capitano Ficalora e Ferrantelli.

Gli immobili inseriti in elenco saranno assegnati, a titolo  gratuito, per  un  periodo di almeno dieci anni,  tranne  in caso di finanziamenti comprovati che possono vincolare ad una durata maggiore per l’assegnazione dello stesso finanziamento. È prevista la facoltà di rinnovo, a seguito della valutazione positiva da parte del Comune e comunque secondo il limite temporale massimo previsto per legge, oltre alle ragioni connesse al pubblico interesse.

La domanda di partecipazione e la proposta progettuale da realizzare sui beni confiscati andranno presentate entro il prossimo otto marzo alle 12. Possono avanzare la richiesta di concessione, soltanto per finalità sociali coerenti con la destinazione d’uso stabilita dall’Amministrazione, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione civile, gli enti filantropi,  le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, e tutti gli enti di carattere privato costituite per il  perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. I progetti da realizzare dovranno riferirsi ad una delle 5 aree individuate dall’amministrazione.

La prima area è quella sociale, al cui  interno si trova la prevenzione o riduzione delle condizioni di  disabilità,  bisogno o disagio individuale e familiare, attraverso l’educazione, la prevenzione del bullismo, il co-housing, l’assistenza agli anziani e l’accoglienza degli immigrati. Quindi, l’area Salute e prevenzione, che si esplica nella medicina preventiva e riabilitativa, lo sport, la sicurezza alimentare, l’agricoltura sociale e green economy.

La terza area è dedicata all’occupazione e ricerca: formazione professionale, ricerca scientifica e tecnologica di particolare interesse sociale, la protezione dell’ambiente. Ancora, l’area cultura: attività artistiche e ricreative di interesse sociale, che permettano la valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, insieme, anche ad attività turistiche con risvolti sociali e culturali. In ultimo, la Sicurezza e legalità, i cui progetti saranno finalizzati alla protezione civile, alla prevenzione delle devianze, delle tossicodipendenze, con le relative azioni di recupero; ancora, interventi a favore delle donne vittime di violenza e laboratori di costruzione della cultura della legalità e della non violenza.