Si va in appello

Partinico, nuovo round per la guerra con gli Asu mai assunti

Gli Asu tornano alla carica e presentano appello alla sentenza di primo grado del tribunale del lavoro, a loro sfavorevole, per chiedere di essere assunti e che gli vengano pagate le mensilità non percepite durante il loro periodo di inattività. Sulla testa del Comune di Partinico torna a pendere una pesantissima spada di Damocle, quella che potrebbe costringere in astratto l’ente locale a dover assorbire ben 44 precari in pianta organica, pagando loro anche decine e decine di mensilità arretrate per il potenziale danno arrecato. Contro l’appello il municipio è tornato a costituirsi per resistere in giudizio, opponendosi alle richieste dei lavoratori.

L’udienza, già fissata, è prevista per il prossimo 23 maggio presso la Corte di appello di Palermo sezione lavoro. La vicenda avrebbe dovuto concludersi già nel luglio 2020, ma lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose e l’arrivo dei tre commissari prefettizi ha stoppato tutto. I lavoratori, infatti, appartenenti a diverse cooperative, chiesero di poter transitare nell’organico municipale ed ottennero il via libera dall’allora commissario regionale in carica al Comune, Rosario Arena, in seguito al via libera ottenuto dagli uffici. In realtà quella operazione non si sarebbe potuta fare e la commissione prefettizia, non appena saputo di questo possibile transito, decise di non dar seguito a tale direttiva. Da allora 44 Asu non percepiscono più l’assegno e hanno citato in giudizio l’ente, chiedendo anche un risarcimento danni.

In forza proprio di quella operazione che era stata a suo tempo decisa, sono stati licenziati dalle rispettive cooperative, in quanto la cessazione del rapporto di lavoro era necessaria per procedere alla loro successiva assunzione al Comune. La scelta dei commissari prefettizi non è stata condivisa dagli uffici dell’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, da cui dipendono gli Asu che vengono poi “prestati” agli enti locali o altri enti pubblici. Ci sono stati diversi decreti della Regione, che hanno intimato al Comune di dar seguito alla stabilizzazione degli Asu, ma niente è stato fatto, e il gruppo di lavoratori ha deciso di proporre ricorso davanti al tribunale di Palermo, alla sezione lavoro, per dichiarare che il Comune di Partinico non ha ottemperato ai decreti dirigenziali regionali e, per l’effetto, condannare la municipalità alla loro assegnazione all’interno della pianta organica comunale al fine di svolgere attività socialmente utile “secondo quanto previsto dalla legge regionale 17 del 2019 a condizione che vengano utilizzati in mansioni riconducibili al titolo di studio di inserimento nell’originario progetto di lavori socialmente utili”.

Nel contempo gli stessi Asu ricorrenti hanno dichiarato di aver subito un danno pari all’indennità mensile non percepita di quasi 600 euro, di cui hanno chiesto il risarcimento al Comune di Partinico. Dalla parte del Comune si ribadisce l’assenza di un piano assunzionale e di una apposita delibera, che rende impossibile la fattibilità dell’operazione di mobilità.