I nomi

Terrasini, nominato nuovo comitato di palazzo d’Aumale

Nominato il nuovo comitato tecnico-scientifico del museo regionale di storia naturale e mostra permanente del carretto siciliano di Terrasini, che si trova all’interno di Palazzo d’Aumale. Regione e Comune, che gestiscono la struttura in convenzione oramai dal 2001, hanno dato i loro rappresentanti. Dopo una verifica da parte della segreteria tecnica dell’ufficio di diretta collaborazione dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, sulla scorta della documentazione trasmessa dai soggetti designati, le nomine sono state autorizzate. Entrano di diritto a farne parte il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci, il direttore pro-tempore del museo, Evelina De Castro, e la soprintendente dei Beni culturali Selima Giuliano.

Ad essere stati poi nominati altri 5 componenti in ragione delle proprie competenze: Attilio Carapezza, presidente della società siciliana di scienze naturali; Ambrogio Orlando, esperto dell’amministrazione comunale di Terrasini; Giuseppe Di Franco, esperta dell’amministrazione regionale; ed infine Ignazio Buttitta ed Elisa Chiara Portale, ordinari del dipartimento di culture e società dell’università degli studi di Palermo. Di recente, esattamente nel 2021, è stata riconfermata la convenzione tra Comune e Regione per la gestione del sito culturale mentre il comitato tecnico-scientifico ha compiti di promozione e programmazione delle attività culturali.

Il museo di Palazzo d’Aumale si propone di continuare l’attività già svolta e di promuovere nuove iniziative con la continua elaborazione del percorso museografico secondo le più moderne tecniche espositive, attraverso nuove mostre tematiche curate dallo staff tecnico-scientifico del museo. Inoltre, dal momento che i reperti museali non possono essere avulsi dal territorio circostante, rappresentando essi stessi un anello di congiunzione fra la documentazione e la realtà, alcuni allestimenti prenderanno spunto da emergenze naturalistiche del territorio terrasinese come ad esempio la Riserva Naturale Orientata di Capo Rama.

Parliamo di una struttura che nel tempo si è trasformata e oggi conta un cospicuo patrimonio costituito dalle collezioni etnografiche (carretti, modellini di barche, cultura materiale) e dalle collezioni naturalistiche (paleontologiche, malacologiche, entomologiche, ornitologiche e dei mammiferi) acquisite da tempo al demanio regionale, oltre che da reperti archeologici marini e terrestri rinvenuti durante le campagne di scavo sul territorio. Si tratta dunque di un museo multidisciplinare articolato in tre sezioni tecniche: archeologica, etnoantropologica e naturalistica, quest’ultima comprendente un settore geopaleontologico.