Palermo, “Capitale Italiana della Cultura per il 2018” tra bellezza e degrado

Insignita ieri del titolo di “Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2018”, la città di Palermo vince ed emerge tra una rosa di dieci candidate finaliste. A darne notizia, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, è stato il Presidente della Commissione  istituita dal Mibact, Stefano Baia Curioni. Inizialmente le città candidate erano ventiquattro, successivamente ridotte a un numero di dieci finaliste. Palermo succede dunque a località come Aquileia, Comacchio, Alghero, Ercolano, Montebelluna, la leopardiana Recanati, Trento, Settimo Torinese, la medievale Erice e ad alcuni comuni ericini. A colpire la giuria, con un voto unanime, è stato in particolare, oltre alle bellezze storico-architettoniche, lo spirito d’integrazione e accoglienza che paiono designare la Palermo contemporanea alla quale il Mibact consegnerà un milione di euro per portare avanti e realizzare il progetto presentato.

Negli ultimi anni a Palermo, dal punto di vista soprattutto artistico e culturale, va riconosciuta senza ombra di dubbio un’ascesa e una crescita ma purtroppo i problemi e le difficoltà restano alte, ci riferiamo alla sporcizia, al traffico, alla disoccupazione, alla mancanza di organizzazione e alla fuga di cervelli. Perché la “cultura” è anche questo, una città che funziona e dove si vive bene.

Questo riconoscimento che deve essere un monito alla crescita va in particolare a tutti coloro che ogni giorno, consci di un passato eterogeneo e importante da un punto soprattutto architettonico – culturale, rispettano la città e si impegnano oggi per far sì che Palermo diventi una città migliore; il merito va agli artisti, alle produzioni cinematografiche, ai tanti volontari che descrivono ai turisti le bellezze dei luoghi, alle associazioni che mettono in atto tutta una serie di iniziative per favorire l’integrazione e la valorizzazione delle arti e a tutti coloro che spinti dall’amore verso la propria città cercano di conoscerla al meglio partecipando attivamente alle iniziative.

Che Palermo sia bella è senza ombra di dubbio e la bellezza, si sa, va colta anche tra le crepe e le difficoltà. La speranza è che la città, forte di questo riconoscimento, possa crescere e migliorarsi portando a compimento gli obiettivi e i progetti che si è posta.